Amadeus con 'Chissà Chi È' e 'Suzuki Music Party'. Ottimi ascolti sui canali Warner Bros. Discovery
Ottimi ascolti per la serata evento condotta da AMADEUS. “CHISSÀ CHI È”, il game show prodotto da Endemol Shine Italy basato sul format americano di grande successo Identity, (andato in onda in access prime time in simulcast su Nove, Real Time, Dmax, Giallo, Food Network, MotorTrend, HGTV, Warner TV, K2 e Frisbee) con 1.600.000 spettatori pari al 8,8% di share e con un picco d’ascolto di 2.400.000 spettatori, è il programma di access prime time più visto di sempre sui canali Warner Bros Discovery (Digital-Sat News)
Su altri giornali
Il nuovo debutto di Amadeus sul Nove e le reti del gruppo Discovery Channel con 'Chissà chi è' (dopo l'antipasto del Suzuki Music Party), sta facendo discutere soprattutto a causa del confronto con Stefano De Martino ed Affari Tuoi. (ilgazzettino.it)
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire, perché il tanto strombazzato Ama (che la sinistra aveva eletto, non si sa perché, a paladino della libertà catodica opponendolo alla presunta TeleMeloni salvo scaricarlo oggi, alla velocità della luce) ha fatto un fragoroso buco nell'acqua degli ascolti. (Liberoquotidiano.it)
Così, nell'atavico duello Auditel tra Rai e emittenti private, e nel contesto dei transfughi da Viale Mazzini verso più lussureggianti lidi mediatici, rimestare sugli addii "forzati" e (Secolo d'Italia)
Fazio infatti passando dalla Rai a Discovery si è portato dietro la sua comunità, mentre Amadeus solo un format. (Corriere TV)
Ha lasciato la Ferrari (Rai 1 e Affari Tuoi) per la bicicletta (il Nove e Chissà chi è), ma non pensava che la salita si sarebbe presentata così irta già alle prime curve: al terzo giorno Amadeus rimane inchiodato lì, al 3,6% di share (734.000 spettatori). (Corriere della Sera)
Amadeus a forza di corteggiamenti e blandizie del potere era arrivato a credersi provvidenziale e se n’è andato dalla Rai suonando le trombe del giudizio e mandando messaggi escatologici del tipo “Io sono”, vado e vengo dove mi gira tanto mi vogliono tutti. (Nicola Porro)