Iran, attacco o de-escalation: a Teheran è scontro tra le anime del regime

Iran, attacco o de-escalation: a Teheran è scontro tra le anime del regime
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Corriere della Sera ESTERI

Quando si è sparsa la voce dell’uccisione di Hassan Nasrallah, Ali Khamenei ha chiamato i sui fedelissimi e ha indetto un incontro straordinario del Consiglio supremo per la sicurezza. Ordine: tutti a casa dell’ayatollah, in Azerbaijan Street, nel centro di Teheran. Girano racconti di un capo sofferente, sconvolto dalla notizia della morte del leader di Hezbollah, per Khamenei quasi un figlio. «E ora come rispondiamo all’ennesima umiliazione firmata Netanyahu?», si sono chiesti nella gigantesca residenza Beit-e Rahbari, dove l’ayatollah vive e lavora. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

E così, dopo l’uccisione di Nasrallah la strada intrapresa degli ayatollah è oggi quella della condanna a parole. – L’Iran è un brutale regime dai piedi d’argilla pur se dalla retorica roboante. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E Israele non ha alcuna ragione di fermarsi. «Nonostante i proclami l’Iran può fare ben poco. (Corriere della Sera)

Il leader di Hezbollah era anche il comandante ombra dell’Asse della resistenza, una posizione ereditata dopo l’uccisione di Qassem Soleimani. L’ala più radicale rimprovera alla Guida Suprema Ali Khamenei la mancata risposta alla prima escalatio… (La Stampa)

Iran, vendicarsi o retrocedere: c'è una spaccatura. Un pasdaran con il Gps ha "guidato" il Mossad

La risposta di Netanyahu, che in un anno ha portato alla decapitazione di Hezbollah e di una parte della leadership di Hamas, azzera i calcoli de… (la Repubblica)

Le fonti hanno affermato che l'Iran è in costante contatto con Hezbollah del Libano e con altri gruppi regionali per definire il passo successivo, dopo che Israele ha ucciso il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un attacco a Beirut sud, venerdì. (Panorama)

Prigioniero dell’Asse della Resistenza che ha costruito, l’Iran si trova nell’imbarazzante posizione di non saper più che cosa fare. Circostanza che fa dire a osservatori come l’islamista Gilles Kepel che dev’esserci stata una complicità dei Servizi segreti iraniani nel raid di Israele per neutralizzare un alleato, Nasrallah, diventato scomodo. (ilmessaggero.it)