Oliviero Toscani e la sua visione del fascismo moderno

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
SALUTE

Oliviero Toscani, celebre fotografo e maestro della provocazione, ha sempre avuto una visione acuta e critica del fascismo, non solo nei suoi aspetti politici, ma anche nelle manifestazioni quotidiane. Toscani sosteneva che il fascismo fosse un atteggiamento, capace di rivelarsi ovunque, dalla moda ai social network, che egli considerava "moderni campi di concentramento volontari". Questa sua affermazione, sebbene forte, rifletteva la sua convinzione che i social media, con la loro capacità di influenzare e controllare le masse, rappresentassero una forma di oppressione moderna.

La moda, secondo Toscani, era intrinsecamente fascista, discriminante e classista, nonostante i tentativi di renderla più inclusiva e sostenibile. Le sue campagne pubblicitarie per Benetton, caratterizzate da immagini forti e provocatorie, miravano a scuotere le coscienze e a mettere in discussione le convenzioni sociali. Memorabili sono le sue immagini, come quella del prete e della suora che si baciano, o quella dei bambini di diverse etnie uniti in un abbraccio colorato. Tuttavia, la sua opera più controversa rimane l'immagine di un malato terminale di AIDS, utilizzata per una campagna pubblicitaria di Benetton, che suscitò forti critiche per l'associazione tra drammaticità e scopo commerciale.

Oliviero Toscani non era solo un artista delle immagini, ma anche un testimone di eventi tragici. Il 24 ottobre 2001, si trovava nella galleria autostradale del San Gottardo, in Svizzera, quando avvenne un incidente che causò la morte di 11 persone. Toscani raccontò di aver notato subito il camion che causò l'incidente, descrivendo come sbandò violentemente prima di schiantarsi contro il traffico in senso opposto.

La sua morte, avvenuta all'età di 82 anni, ha lasciato un vuoto nel mondo della fotografia e della comunicazione. Toscani, con la sua capacità di catturare i palpiti della vita e di provocare riflessioni profonde, rimarrà immortale non solo per le sue opere, ma anche per l'impatto che ha avuto sulla cultura mondiale.