Il Fatto di Domani del 11 Ottobre 2024

LIBANO, NUOVO ATTACCO IDF ALLE BASI UNIFIL: ABBATTUTI I MURI DELLA POSTAZIONE ITALIANA. CROSETTO CAUSTICO: “LA PROSSIMA VOLTA RISPONDIAMO?”. Dopo gli attacchi di ieri alle basi Unifil in Libano, oggi le postazioni italiane sono state nuovamente prese di mira dall’esercito israeliano. L’attacco è avvenuto alla base 1-31 – già colpita nei giorni scorsi – e sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Roma, 11 ott. – “Stiamo seguendo con grande attenzione la situazione del contingente in Libano, i militari italiani prestano un’opera fondamentale, preziosa per la stabilizzazione dell’area. (Agenzia askanews)

La guerra è guerra e i generali israeliani non si fermano davanti a tre basi Unifil, per quanto grave sia il problema diplomatico e politico che quei colpi possono provocare. L’interposizione dei “peace-keepers”, i mantenitori della pace col casco blu dell’Onu, in buona parte italiani, ostacola l’avanzata di Israele e di fatto si presenta, agli occhi dell’Idf, come uno scudo protettivo non solo per i civili ma per i guerriglieri sciiti filo-iraniani che all’ombra di quelle basi internazionali cercano riparo. (ilmessaggero.it)

La risposta di Tel Aviv dopo l'attacco in Libano alla missione Onu, dov'è di stanza il contingente italiano, in cui sono rimasti feriti alcuni militari (Open)

Libano, la Difesa smentisce il terzo attacco alla base italiana ma viene “corretta” da Unifil

I caschi blu, con oltre 10.000 soldati provenienti da 50 Paesi, pattugliano quotidianamente la Blue Line, confine di 120km tracciato dalle Nazioni Unite tra Libano e Israele, cercando di evitare una nuova escalation tra le parti. (Secolo d'Italia)

Secondo la tv libanese al-Mayadeen vicina a Hezbollah, i colpi d'artiglieria sarebbero stati sparati contro l'ingresso principale del centro di comando dell'Unifil a Naqura. Lo riporta il sito di informazione libanese Al-Nashra. (Adnkronos)

L’agenzia di stampa, citando “qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell’Onu”, riferiva di un attacco alla base 1-31 (quella già colpita ieri) con l’abbattimento di due muri di demarcazione della base stessa. (L'Unione Sarda.it)