Rosa Vespa: «Mi sentivo una donna a metà per non essere riuscita ad avere figli»

Ma, nel corso degli interrogatori, Rosa Vespa ha rivelato di aver vissuto un periodo di profondo disagio psicologico, in parte dovuto alla morte del padre, e di essersi sentita «una donna a metà» per le difficoltà incontrate nel tentativo di avere figli, per non riuscire a realizzare «il suo sogno di avere una bella famiglia e dei figli». La sua frustrazione per non essere riuscita a rimanere incinta l'aveva portata a vivere una condizione di grande sofferenza emotiva, acuita dall’idea di non riuscire a realizzare il sogno di avere una famiglia. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altre testate

«Ho creduto a mia moglie perché siamo da tanto tempo insieme, quasi 13 anni. E io le ho creduto. (ilmattino.it)

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutti i contatti tra la 52enne di Cosenza e il marito. La donna rimane in carcere per aver rapito la piccola Sofia lo scorso martedì nella clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. (Il Lametino)

Chiesta la perizia psichiatrica sulla donna che ha rapito la piccola Sofia. Le rassicurazioni al marito sul certificato di nascita: lo faremo dopo le dimissioni (Open)

«Io davvero credevo che mia moglie fosse incinta» Moses Omogo Chiediebere (a volte è chiamato anche Acqua), il marito 43enne di Rosa Vespa, la donna responsabile del rapimento di una neonata alla clinica Sacro Cuore di Cosenza, ha raccontato in tv, ospite di Bruno Vespa a «Cinque minuti», che sua moglie ha ingannato lui e tutta la famiglia a proposito di quella gravidanza che non è mai esistita. (Corriere della Sera)