ARMENIA: Vite al confine. Seminare fiori per arginare le erbacce

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East Journal ESTERI

Da aprile 2024 in Armenia sono in corso proteste contro il governo, il quale ha avviato trattative con l’Azerbaigian finalizzate alla demarcazione dei confini contesi da anni tra le due nazioni. A partire da questi fatti, si vuole raccontare cosa significa vivere lungo la frontiera. Il processo bilaterale avviato dalle due nazioni segna un cambio di rotta: per la prima volta, dopo trent’anni di guerra, Baku e Yerevan si impegnano ad affrontare le dispute territoriali con la diplomazia e non con le armi. (East Journal)

La notizia riportata su altri media

Quattro anni dopo l'inizio della guerra dei 44 giorni tra Armenia e Azerbaijan, e un anno dopo l'esodo di 100mila armeni etnici dalla regione separatista del Nagorno Karabakh, le speranze che ci potesse essere una nuova opportunità per risolvere il conflitto stanno svanendo. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Nel 1921, l'Unione Sovietica assegna il Nagorno-Karabakh, una regione a maggioranza armena, all'Azerbaijan, creando una frattura territoriale. (di Andrea Cucco ) (Difesa Online)

Le radici di questa catastrofe affondano nella storia dell’Unione Sovietica, o meglio nella fine della stessa Unione. Lo chiamavano un “conflitto congelato” e come il gelo si è dissolto, un’onda di piena della Storia che ha cancellato decenni di calma inquieta, piccole incursioni, minacce, patti fragili. (GLI STATI GENERALI)