L'inflazione nell'Eurozona cala all'1,8% a settembre
A settembre secondo la stima 'flash' di Eurostat l'inflazione nell'Eurozona è scesa all'1,8%, rispetto al 2,2% di agosto. I rialzi dei prezzi maggiori si registrano nei servizi (4%), seguono cibo, alcol e tabacco (2,4%), e beni industriali (0,4%). Ancora giù l'energia (-6%, dopo il -3% di agosto). Tra i singoli Paesi, valori più alti in Belgio (4,5%) ed Estonia (3,2%) e inferiori in Irlanda (0,2%) o Lituania (0,4%). (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre fonti
A farlo intendere senza troppi giri di parole è stata la presidente dell’istituto di Francoforte, Christine Lagarde, intervenuta oggi al Parlamento europeo. La Banca Centrale Europea sta preparando le forbici in vista della prossima riunione di ottobre, quando potrebbe tagliare nuovamente i tassi di interesse. (L'HuffPost)
A settembre inflazione giù oltre le attese in Italia, Germania, Francia e Spagna. La presidente Bce Christine Lagarde al Parlamento Europeo: siamo fiduciosi nel ritorno dell’inflazione al 2% e ne terremo conto nella prossima riunione. (Milano Finanza)
Tra i grandi Paesi dell’Ue mancavano solo i dati di Germania e Italia e da ieri è certo un fatto nuovo: l’inflazione a settembre in Europa, e in particolare nell’Eurozona, è tornata sotto il 2%, dove la vorrebbe il mandato della Bce. (Il Fatto Quotidiano)
Sono le dichiarazioni della presidente della Bce Christine Lagarde. Ne terremo conto nel prossimo meeting di ottobre”, spiega la presidente. (Economy Magazine)
Nel giorno in cui l’ultimo report dell’Istat registra un inflazione in Italia ai minimi dall’inizio dell’anno, arrivano le parole non troppo rassicuranti della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde secondo la quale il costo della vita potrebbe aumentare di nuovo in Ue nel quarto trimestre del 2024. (QuiFinanza)
«Considero le fusioni tra banche nell'area euro desiderabili, comportano benefici». E, anche se precisa di non voler «commentare casi specifici», è chiaro che l'unico cantiere di fusione tra grandi banche europee è quello tra l'italiana Unicredit e la tedesca Commerzbank. (il Giornale)