Siria, i ribelli jihadisti rilanciano la sfida ad Assad: «Siamo entrati ad Aleppo». 240 morti in due giorni - Il video

Le forze del regime, appoggiato da Russia e Iran, faticano a contenere l'offensiva dei ribelli sostenuti dalla Turchia I ribelli jihadisti sono entrati ad Aleppo. Non succedeva dal 2016 che il gruppo Hayat Tahrir al Sham (HTS) controllasse la capitale del Nord del Paese. Negli ultimi anni la città era rimasta stabilmente sotto il controllo del regime di Bashar Al Assad, che l’aveva riconquistata otto anni fa. (Open)

La notizia riportata su altri media

L'esercito siriano intanto ha dichiarato di stare respingendo l'offensiva: "Le nostre forze continuano a respingere la grande offensiva", afferma l'esercito aggiungendo di aver "ripreso il controllo di alcune posizioni". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Taiwan ha riferito di aver rilevato 33 aerei e 8 navi militari cinesi intorno all’isola nell’arco delle 24 ore alle 6 locali (le 23 di giovedì in Italia) intorno all’isola, alla vigilia della partenza del presidente William Lai per il suo primo viaggio all’estero che lo porterà a visitare gli ultimi alleati nel Pacifico con uno scalo alle Hawaii e uno nel territorio americano di Guam, motivo di forte irritazione per la Cina. (Il Sole 24 ORE)

“La guerra è ripresa da dove si era fermata. Analista dell’Atlantic Council, ritiene che l’offensiva lanciata dai ribelli mercoledì sia molto … (Il Fatto Quotidiano)

Milizie “alle porte di Aleppo”

Una fiammata inaspettata quanto violenta. Se in Libano traballa già la fragilissima tregua, la Siria torna a incendiarsi in solo 48 ore: l’avanzata improvvisa su Aleppo di gruppi jihadisti dalla “ridotta” di Idlib – l‘ultima provincia ribelle – riapre di fatto la battaglia congelata dal 2020 fra il regime di Assad e i ribelli fiancheggiati da Erdogan. (Avvenire)

Mentre la tregua in Libano si dimostra fragile, la tensione del Medio Oriente si trasferisce in Siria, dove i ribelli jihadisti assediano Aleppo. Nel suo primo discorso dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha rivendicato la «grande vittoria» su Israele. (La Stampa)

Sono ormai oltre 250 i morti causati dal conflitto che si è riacceso da mercoledì in Siria, dopo anni di precaria calma, parallelamente alla cessazione delle ostilità con la tregua fra Israele ed Hezbollah entrata in vigore nel sud del Libano. (rsi.ch)