Cercapersone: cosa sono, come funzionano e perché sono usati da Hezbollah. «Soluzione low-tech contro lo spionaggio di Israele»

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ilmessaggero.it ESTERI

Migliaia di miliziani di Hezbollah sono rimasti feriti oggi, 17 settembre, dopo l'esplosione dei propri cercapersone in Libano. Si tratterebbe di un attacco hacker che ha mandato in tilt i 'pager' avversari. Libano, migliaia di Hezbollah feriti per l'esplosione dei propri cercapersone Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero state innescate delle micro-esplosioni all'interno dei cercapersone. Lo riferiscono media libanesi, citando fonti anonime degli stessi Hezbollah. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

"Circa 2'750 persone sono rimaste ferite, più di 200 di loro in modo critico", ha aggiunto. (Corriere del Ticino)

Secondo alcune fonti le esplosioni sarebbero state causate da un attacco alle reti di comunicazione interne di Hezbollah. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La guerra in Medio Oriente procede anche su binari alternativi a quelli dei raid aerei, dei sequestri, degli ultimatum. Almeno 8 i morti e 2800 (Secolo d'Italia)

Le esplosioni sono avvenute precisamente nella periferia a sud di Beirut, nel sud del Libano e nella valle orientale della Bekaa. Il leader Hasa Nasrallah non sarebbe rimasto ferito ma ameno tre esponenti del gruppo sarebbero rimasti uccisi. (Il Giornale d'Italia)

"Decine di feriti sono stati trasportati in ospedale dopo che i cercapersone sono esplosi a causa dell'uso di tecnologie avanzate", ha scritto la National News Agency. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, qualche mese fa aveva invitato i suoi combattenti, in particolare quelli che erano in prima linea lungo il confine meridionale del Libano con Israele, a smettere di usare gli smartphone perché Israele ha la tecnologia per infiltrarsi e penetrare in questi dispositivi. (il Giornale)

Sono state attivate delle micro-esplosioni all’interno dei pager che i combattenti del gruppo utilizzano per comunicare. I media libanesi attribuiscono la responsabilità a Israele. Ospedali in massima allerta. (Lettera43)