Medico aggredito da un paziente con un tirapugni all’ospedale Cervello di Palermo. I colleghi: “Viviamo nel terrore”
Sono ancora pochi chiari i particolare della violenta aggressione subita dal responsabile di Endocrinologia oncologica dell’ospedale Cervello di Palermo. Il dottor Alfredo Caputo è stato aggredito con un tirapugni da un paziente. Il medico nel corso di una visita ambulatoriale avrebbe negato la prescrizione di un farmaco. L’uomo ha protestato e ha tirato fuori il tirapugni sfregiando il professionista all’orecchio e al volto. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Un medico dell'ospedale Cervello di Palermo è stato colpito con un tirapugni da un paziente dopo aver negato la prescrizione di un medicinale (Quotidiano di Sicilia)
È stato identificato ed è ricercato l’uomo che, ieri pomeriggio, ha aggredito con un tirapugni all’interno dell’ambulatorio il dottore Alfredo Caputo responsabile di Endocrinologia oncologica dell’ospedale “Cervello” di Palermo, procurandogli gravi ferite al volto e al braccio, per le quali è stato necessario un intervento chirurgico. (Grandangolo Agrigento)
BRAIO 2024 – “Abbiamo ricevuto decine di mail in poche ore. Per questo le prenotazioni per gli screening gratuiti in occasione della Giornata nazionale di sensibilizzazione sulle malattie dell’udito del 1 marzo sono chiuse”. (Sardegna Reporter)
A cura di Davide Falcioni (Fanpage.it)
Ancora una volta, a creare il terrore, è stato un paziente psichiatrico. Ancora un episodio di violenza all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone, nei confronti di un’infermiera che stava operando durante le ore notturne. (Frosinone News)
Un maxi aneurisma è stato trattato senza tagli, attraverso 5 forellini, da 4 chirurghi che hanno operato in contemporanea – su paziente sveglio – all’Istituto di cura Città di Pavia. Da affrontare c’era un voluminoso aneurisma soprarenale – spiegano dal Gruppo San Donato a cui fa capo la struttura – che coinvolgeva anche i vasi viscerali (di rene e intestino) e che è stato trattato per via percutanea dall’équipe guidata da Giovanni Bonalumi, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia vascolare dell’istituto pavese, e da Andrea Azzaretti, angioradiologo consulente dell’ospedale, “tra i primi in Lombardia ad adottare questa metodica. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)