Il governo fa quadrato: "Ondate d’odio allarmanti"
Città teatro della protesta degli studenti, ma anche – e soprattutto – della feroce polemica politica che si è scatenata quasi contemporaneamente alle manifestazioni del "No Meloni Day" i cui gesti simbolici (le foto dei rappresentanti del governo macchiati di sangue, ma non solo) sono stati considerati "violenti" dalla maggioranza di governo. Da Fratelli d’Italia alla Lega diversi deputati hanno parlato di "cortei pericolosi e anacronistici", "episodi gravissimi", "ondate d’odio allarmanti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre testate
Bernini: “A Torino abbiamo visto attacchi ai limiti dell’eversione, violenti e ingiustificati. Serve la massima severità”. E all’opposizione dice: “Non giocate a fare di tutta l’erba un fascio” Di (Orizzonte Scuola)
Occorre però interrogarsi sulle responsabilità che questi eventi sollevano. A Bologna l'improvvida presenza di gruppi neofascisti e di estrema destra ha costituito una evidente provocazione e ha contribuito ad alzare la tensione. (L'HuffPost)
Il «No Meloni day», lo sciopero nazionale organizzato il 15 novembre dall’Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza, ha riempito di tensione piazze e strade di trenta città. (Corriere della Sera)
Tutto nelle manifestazioni di ieri indica una direzione precisa: non c'è più spazio per giustificazionismi (Secolo d'Italia)
Cortei, tensione con le forze dell'ordine, proteste per la riforma della scuola messa in campo dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e contro l'appoggio incondizionato del governo a Israele, accusato di genocidio nei confronti dei Palestinesi. (Italia Oggi)
GRAMMA (Avvenire)