Medio Oriente, Crosetto: assurdo equiparare Netanyahu con i terroristi
"La linea del Governo è quella di approfondire le motivazioni della sentenza che, a primo acchito, sembra una sentenza più politica che tecnica". Così, a Napoli, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in merito al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale su Benjamin Netanyahu. "Ma la cosa che ha colpito di più, e che io ho detto sin dal primo momento, è che abbiamo trovato inaccettabile e assurdo mettere sullo stesso piano i leader di un'organizzazione terroristica che ha attaccato innocenti con chi guida legittimamente uno stato democratico e si sta difendendo", ha aggiunto (GUERRA IN MEDIORIENTE, GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE). (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altre testate
Il viaggio che il premier israeliano potrebbe intraprendere stando alle dichiarazioni dei leader globali è una sorta di linea che va a zig-zag intorno al pianeta, da Washington alla capitale ungherese, toccando pure Mosca e Belgrado. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nonostante siano nei fatti inattuabili, a causa del mancato riconoscimento dello Statuto di Roma da parte di Gerusalemme e dell'opposizione che i paesi occidentali più importanti (Usa in primis, anch'essi non aderenti alla Corte), i provvedimenti rappresentano un precedente politico di gravità assoluta. (Italia Oggi)
"La decisione della Cpi" di spiccare mandati d'arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant "non ha nulla a che fare con l'antisemitismo e non è una decisione politica. (Tiscali Notizie)
LONDRA — «Troppo comodo per Netanyahu respingere il mandato di arresto accusando il tribunale dell’Aia di antisemitismo. Quel giudice non si è svegliato pensando “odio gli ebrei e voglio arrestare il loro premier”». (la Repubblica)
Sono accusati, assieme ai leader di Hamas, di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Le reazioni internazionali contrastanti. L'Olanda rispetterà il mandato. Tajani: "Siamo nella CPI. Valuteremo con gli alleati cosa fare" (AGI - Agenzia Italia)
C’è un vincitore politico nel caso del mandato di cattura internazionale per Netanyahu e Gallant? Vediamo un po’: non è Hamas, ormai ridotto in briciole, né Hezbollah, che spera in una tregua, e neppure l’Iran, i cui capi hanno ormai gli incubi per l’imminente arrivo di Donald Trump. (Liberoquotidiano.it)