Le pedine di Trump per la rivoluzione Usa
Hanno impiegato oltre due anni e mezzo per capire che la Russia non avrebbe mai reso, per ragioni storiche e strategiche, la Crimea e le regioni russofone al regime di Kiev ma accontentiamoci che abbiano cambiato idea. Volodymyr Zelensky conta sulla misericordia di quanti a Bruxelles e nelle altre capitali occidentali ne hanno condiviso tracotanza e cinismo mentre la guerra mieteva centinaia e centinaia di migliaia di vittime, devastava il Paese, faceva fuggire milioni e milioni di concittadini, compresi i moltissimi renitenti alla leva obbligatoria. (ROMA on line)
Su altri giornali
Mario Deaglio, Professore emerito di Economia Internazionale presso l’Università di Torino, afferma che «gli effetti non si discosteranno molto da quelli che avremmo visto con Kamala Harris presidente. (ComplianceJournal.it)
"All'indomani della vittoria americana di Donald Trump l'Europa è chiamata ad interrogarsi su quelli che saranno i nuovi scenari geopolitici e sulle conseguenze anche sul piano economico. (Borsa Italiana)
Già qui in Europa, dobbiamo vedercela con una vasta frazione dell’opinione pubblica che non nasconde le proprie simpatie per Putin e che apprezza Trump perché pensa che egli permetterà alla Russia di chiudere a proprio vantaggio la vicenda ucraina. (Corriere della Sera)
Per stare solo alle ultime prese di posizione, basti pensare (vera o no che sia la telefonata con Putin) alle conseguenze geopolitiche di una possibile “pax russo-americana” siglata sulla testa dell’Ucraina e dell’Ue. (ilmessaggero.it)
PUBBLICITÀ Donald Trump è tornato. (Euronews Italiano)
I sondaggi lo davano dopo tutto leggermente favorito. Il suo è stato, numeri alla mano, un successo netto ma non trionfale: con ogni probabilità, riceverà lo stesso numero di voti del 2020 (intorno ai 75 milioni, un numero altissimo ma inferiore agli 81 milioni di Joe Biden), che nel voto popolare dovrebbero tradursi in un vantaggio di circa il 2% sulla sfidante Kamala Harris (Biden ottenne oltre il 4% in più nel 2020, Barack Obama oltre il 7% nel 2008). (L'HuffPost)