Ciclone Taylor Swift sul voto americano: 400mila in dodici ore sul sito per registrarsi

Il ciclone Taylor Swift sulle elezioni americane. Dopo aver spinto il Pil di vari Paesi, creato inflazione in altri e addirittura provocato un mini terremoto a Seattle, la popstar ha fatto scattare con il suo endorsement a Kamala Harris la corsa a registrarsi per il voto, o quanto meno accedere alle informazioni necessarie. Quasi 400.000 persone nelle 12 ore dal suo ormai storico post di appoggio alla vicepresidente (giunto a 10 milioni di like) hanno infatti visitato Vote. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In base ai dati di Nielsen, l'aumento dei telespettatori rispetto a giugno è legato alla fascia di età fra i 18 e i 54 anni che ha registrato un balzo del 50%. Incoraggiante in questo senso è l'analisi dei dati sui 67,1 milioni di telespettatori che hanno seguito martedì il dibattito in tv. (Corriere del Ticino)

In sé e per sé, gattara (più raramente si trova “gattaro”) è una donna che si prende cura dei felini randagi. Una chiara ritorsione nei confronti del numero due del ticket presidenziale repubblicano: JD Vance aveva detto, riferendosi alla Harris, che le childless cat ladies non possono rappresentare il futuro del Paese. (Avvenire)

Ultim'ora news 13 settembre ore 20 (Milano Finanza)

Anzi, ancora di più, perché non è ancora possibile prevedere quanto il supporto pubblico di Taylor Swift alla candidata democratica alle presidenziali Kamala Harris influirà sulle scelte di voto degli americani il prossimo 5 novembre. (Cosmopolitan)

Taylor Swift sostiene Kamala E così Taylor Swift sostiene Kamala Harris e centinaia di migliaia di persone si iscrivono alle liste elettorali americane per seguire il suo consiglio. Dall'altra parte lo stesso fenomeno è avvenuto con Hulk Hogan. (il Giornale)

Dopo aver dato l’endorsement a Kamala Harris, la popstar più amata dagli americani ha chiesto ai milioni di fan di registrarsi per poter votare: c’è stato un picco di 35 mila persone che lo hanno fatto. (Corriere della Sera)