Paderno Dugnano, 17enne uccide la famiglia e poi confessa: "Mi opprimevano". Ora in Cpa
Nella notte tra sabato e domenica il 17enne ha ucciso suo padre Fabio, 51 anni, sua madre Daniela di 49 e il fratellino Lorenzo di 12, nella villetta di famiglia. A raccontare cosa è successo è stato lui stesso. Il giovane agli investigatori ha parlato di un "malessere". In conferenza stampa gli inquirenti hanno spiegato che "non c'è un movente tecnicamente inteso dal punto di vista giudiziario. Dal punto di vista sociologico sono invece aperte varie strade e indagini" C’è ancora sgomento a Paderno Dugnano (Milano), dove un 17enne - nella notte tra sabato e domenica - ha ucciso suo padre Fabio, 51 anni, sua madre Daniela di 49 e il fratellino Lorenzo di 12 anni, nella villetta di famiglia. (Sky Tg24 )
Su altre fonti
A sostenerlo è Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo, commentando la tragedia di Paderno Dugnano, vicino Milano, dove un giovane di 17 anni ha confessato di avere ucciso il padre, la madre e il fratellino di 12 anni. (Tecnica della Scuola)
È il primo commento che Matteo Lancini, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Minotauro di Milano (ultimo libro Sii te stesso a modo mio. “Se non si mettono in parola i conflitti, le emozioni che disturbano, la rabbia, la tristezza, purtroppo questi sentimenti possono diventare gesto. (Il Fatto Quotidiano)
La strage di Paderno Dugnano – dove nella notte fra sabato e domenica un diciassettenne ha ucciso il fratello di 12 anni, la madre e il padre – ci lascia senza parole proprio nella sua dimensione di “normalità”, di una famiglia simile a tutte le altre. (Vita)
Un 17enne, nella notte tra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, ha ucciso suo fratello e i suoi genitori in casa a Paderno Dugnano (Milano). (Fanpage.it)
Non ha dubbi la psicoterapeuta Noemi Grappone commentando “a caldo”, pur in mancanza di elementi per un’analisi approfondita, la strage familiare compiuta sabato sera da un adolescente. “Quello che emerge è soprattutto un’assoluta mancanza di empatia” e di “riconoscimento delle emozioni altrui”, per cui “anche di fronte alla sofferenza dell’altro è come se il cervello andasse in tilt”. (Servizio Informazione Religiosa)