Il Washington Post rifiuta una vignetta satirica su Jeff Bezos, si dimette la storica illustratrice Ann Telnaes: «Mai vista una cosa simile»

Le dimissioni della vignettista, vincitrice di un premio Pulitzer, riaccendono le polemiche sui rapporti tra proprietà e redazione. Ma il giornale assicura: «Scelta editoriale, non politica» Non c’è pace nella redazione del Washington Post. Dopo le critiche alla scelta di non dare alcun endorsement in occasione delle elezioni presidenziali dello scorso novembre, lo storico quotidiano statunitense finisce di nuovo al centro delle polemiche. (Open)

La notizia riportata su altri media

Il Washington Post, quotidiano di proprietà di Jeff Bezos, non pubblica una vignetta nella quale Ann Telnaes trasforma in satira abrasiva la corsa dei tycoon della tecnologia, un tempo nemici giurati di Donald Trump, ad ingraziarsi il nuovo presidente degli Stati Uniti: disegna lo stesso Bezos di Amazon, Sam Altman di OpenAI, Mark Zuckerberg di Meta-Facebook, il proprietario del Los Angeles Times Patrick Soon-Shiong, inginocchiati, insieme a Topolino, davanti a una statua di Trump alla quale offrono sacchi di dollari. (Corriere della Sera)

«Beh, era una vignetta nella quale l'autrice dava del servo all'editore del suo giornale. Osho, lei cosa ne pensa? (il Giornale)

Ann Telnaes ha voluto raffigurare i nemici un tempo giurati del tycoon che hanno cambiato diametralmente atteggiamento. La vignettista del Washington Post realizza un disegno satirico sull'editore del quotidiano, Jeff Bezos, e si dimette perché la vignetta non viene pubblicata. (La Stampa)

Vignettista del Washington Post si dimette: non era stata pubblicata la striscia con Bezos e Trump

La risposta del direttore dei commenti: "Avevamo già pubblicato un editoriale sull'argomento, non volevo ripetizione del messaggio" (il Giornale)

Il 7 gennaio 2015 due terroristi islamici entrarono nella sede di Charlie Hebdo e ammazzarono dodici persone. Dieci anni fa eravamo tutti Charlie anche se non era vero, oggi è già più facile essere Ann: nessuno si farebbe problemi a boicottare il Washington Post, ma qualche pensiero sul boicottar… (La Stampa)

"Ho sempre avuto conversazioni e consigli editoriali produttivi, e anche alcune differenze sulle vignette che ho presentato, ma mai nessuna è stata bocciata per chi o cosa avevo deciso di rappresentare, almeno fino a questo momento", ha scritto Telnaes, che ha vinto un Pulitzer con le sue strisce satiriche, in un post su Substack per spiegare le dimissioni. (la Repubblica)