Protossido di azoto: cos'è e quali effetti ha la droga della risata
Il protossido di azoto, comunemente noto come "gas esilarante", è una sostanza chimica utilizzata principalmente in ambito medico Cos'è il protossido di azoto? Fonte: getty-images Il protossido di azoto (N₂O), comunemente noto come "gas esilarante" o "droga della risata", è una sostanza chimica utilizzata principalmente in ambito medico per le sue proprietà analgesiche e anestetiche. Tuttavia, negli ultimi anni, ha acquisito notorietà per il suo utilizzo ricreativo, con effetti e rischi significativi che destano preoccupazione tra gli esperti di salute pubblica. (Studenti.it)
La notizia riportata su altre testate
L’episodio giovane ha portato a lanciare un nuovo allarme sul fronte degli usi impropri di sostanze potenzialmente molto pericolose. Si tratta, infatti, dell’ossido di azoto (e, più nello specifico, il protossido di azoto), molto noto e impiegato anche in campo medico come analgesico e anestetico. (Virgilio Notizie)
Notizia in aggiornamento (il Giornale)
Il protossido di azoto, anche conosciuto come gas esilarante, è utilizzato sia per uso medico che ricreativo: causa euforia e dissociazione dalla realtà, ma con gravi effetti collaterali sul sistema nervoso centrale. (Geopop)
Avrebbe inspirato - stando sempre alle iniziali ipotesi d'indagine - il contenuto dei «balloons» così come vengono chiamati i palloncini che che contengono l'ossido di diazoto: l'inalazione spesso porta alla morte. (Corriere della Sera)
Mentre in una scuola superiore è in corso un convegno su devianza giovanile, bullismo e droga alla presenza del prefetto di Lecce Natalino Domenico Manno (evento in calendario da settimane), per le vie di Alessano, nel Salento, si piange la morte di un ragazzo. (La Repubblica)
Il 26enne si è sentito male dopo aver probabilmente inalato gas esilarante alla festa del suo compleanno, e si è accasciato per terra in strada. Sul corpo del ragazzo è stata disposta l'autopsia, che dovrà chiarire se ci sono state delle concause che possano aver contribuito alla morte del ragazzo o se soffrisse di patologie. (Il Giornale d'Italia)