Biden come il cavallo di Caligola

La questione della presidenza Usa non è incentrata sul fatto che, nuovamente con il presidente Donald Trump, gli Stati Uniti d’America non si ritireranno dalla Nato e si porterà la pace fra la Russia e l’Ucraina. La questione, e allo stesso tempo il problema, è tutta interna agli Stati Uniti perché Trump, una volta rieletto, smantellerà il Deep State Usa. Ed è esattamente quello su cui si regge oggi l’entourage della presidenza dem, che evidentemente sta governando al posto di Sleepy Joe. (L'Opinione delle Libertà)

Su altre fonti

L’attuale presidente USA appare confuso, balbetta e formula frasi talvolta senza senso apparente. Non la prima volta in cui Biden non fa figure eccelse. Ma qualcosa è cambiato. Da ormai un paio di settimane il mondo dell’informazione si è completamente rivoltato contro il POTUS, scrivendo ora di ogni sua possibile nuova gaffe. (Radio Radio)

WASHINGTON. Solo dei sondaggi che certifichino inequivocabilmente che non può vincere potrebbero indurre Joe Biden a rinunciare alla candidatura. (La Stampa)

Se la conferenza stampa di giovedì avrebbe dovuto servire da test attitudinale per il traballante Joe Biden, il risultato è stato, volendo ricorrere a terminologia medica, inconcludente. Non abbastanza negativa, insomma, per risultare immediatamente squalificante, né sufficientemente brillante per dissimulare i segni di un’età che mette serio repentaglio le sue prospettive elettorali. (il manifesto)

Il leader è debole, ma molto narciso

C’è davvero di tutto, compresi i colloqui con i leader defunti degli altri Paesi. Rimbambiden ripercorre gli episodi più salienti e assurdi, spesso volutamente ignorati dai media mainstream, della presidenza di Joe Biden alla Casa Bianca (e della sua assenza, visto che ha trascorso circa il 40% del suo mandato in vacanza). (Il Fatto Quotidiano)

Uno dei (tanti) problemi delle democrazie contemporanee è che i suoi attori agiscono spesso dentro bolle auto-referenziali: casse di risonanza, amplificate dalle nuove forme di comunicazione, nelle quali echeggiano solo i suoni graditi e auto-prodotti, con cui si confermano convincimenti, pregiudizi e stereotipi. (Start Magazine)

Ritiene di essere stato il migliore immobiliarista di tutta l’America: il suo nome risplende sulle torri a Manhattan come a Chicago come a Las Vegas. È vero che, di questi tempi, nelle democrazie c’è penuria di leader. (Corriere della Sera)