Automotive: una questione europea

Le attuali vicende riguardanti il settore automotive stanno assumendo sempre più carattere di emergenza economica e sociale non solo per il nostro Paese, ma anche per l'intera Europa. La situazione di persistente calo della domanda che il settore automotive sta vivendo non è probabilmente da attribuire soltanto o in gran parte alla mancata risposta del mercato nei confronti della mobilità elettrica, ma anche ad altre ragioni come la ridotta capacità di spesa delle famiglie (soprattutto del ceto medio, posto che esso esista ancora), l’agguerrita concorrenza dei produttori asiatici in generale, nuovi stili di vita che privilegiano filosofie diverse da quelle generalmente adottate finora dalle generazioni più anziane (ad esempio, i giovani della gen Z sembrano dare priorità ad altri aspetti della propria esistenza che non siano necessariamente quelli di possedere a tutti i costi un'automobile, aspetto che ha invece costituito un elemento fondamentale di emancipazione e status per padri e nonni). (Primonumero)

Se ne è parlato anche su altri media

Marsilio ha accolto con favore l’annuncio di un piano d’azione industriale per l’automotive, definendolo “fondamentale per preservare questa industria in Europa e garantire una transizione giusta per tutte le regioni. (Regione Abruzzo)

L'Europa cambi il «regolamento» sugli obiettivi per la quota di produzione di auto elettriche o sarà «il collasso» del settore che andrebbe incontro a multe «tra i 15 e i 17 miliardi». (Il Messaggero - Motori)

I nuovi limiti Ue, i modelli economici potrebbero ridurre i prezzi medi delle vetture nel 2025

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote. (Virgilio)