Tudor e la Juve: il futuro si costruisce partita dopo partita
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Igor Tudor ha le idee chiare, e non ha intenzione di farsi etichettare come un semplice "traghettatore". In conferenza stampa, l’allenatore della Juventus ha ribadito con fermezza che il suo ruolo non si misura in base alla durata del contratto o alle circostanze che lo hanno portato sulla panchina bianconera. «Allenatori lo si è a prescindere», ha sottolineato, lasciando intendere che nel calcio moderno, dove tutto può cambiare nel giro di una sola gara, l’unica cosa che conta è il presente.
La sfida contro il Parma, in programma al Tardini, rappresenta un banco di prova importante per i bianconeri, ancora in corsa per un posto in Champions. Con Milan-Atalanta e Bologna-Inter in contemporanea, un successo potrebbe avvicinarli all’obiettivo, ma Tudor sa che non sarà semplice. «Servirà non sbagliare niente», ha avvertito, ammettendo che i ducali, reduci da un pareggio con l’Inter, sono una squadra in forma. Qualche problema di formazione c’è – Mbangula e Gatti fuori, Koopmeiners e Yildiz non al top – ma c’è ancora tempo per le ultime valutazioni.
Intanto, a Napoli, le parole di Antonio Conte continuano a far discutere. L’ex tecnico del Tottenham, da sempre schietto, ha ammesso di essersi scontrato con dinamiche che, a suo dire, limitano le ambizioni del club. «Avevo detto che il Napoli non doveva essere un club di passaggio», ha ricordato, riferendosi al caso Kvaratskhelia. «Ora non vorrei passare per bugiardo». Un chiaro segnale di tensioni con De Laurentiis, anche se Tudor, interpellato sull’argomento, ha preferito non addentrarsi in questioni che non lo riguardano.