Report Save the Children: bambini in zone di guerra 1 su 5

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Il Report di Save the Children “Stop the war on children: the pathway for peace” lancia un dato allarmante: nel 2023 il numero di bambini in zone di guerra è 1 su 5. In aumento (del 15%) anche le violenze che sono costretti a subire, soprattutto in Sudan, Ucraina e Palestina. Oltre a omicidi e mutilazioni, già di per sé raccapriccianti, i bambini sono vittime anche di altri tipi di soprusi: i maschi, ad esempio, vengono costretti ad arruolarsi; le femmine – considerate come oggetti – subiscono abusi e sono soggette a schiavitù (Ultima Voce)

La notizia riportata su altre testate

La lista è raccapricciante: uccisioni, mutilazioni, rapimenti, violenza sessuale, reclutamento in forze e gruppi armati, attacchi a scuole e ospedali e negazione dell’accesso umanitario. La vita dei bambini è sempre più difficile. (Il Sole 24 ORE)

Di Gigliola Alfaro (Nuovo Dialogo)

Davanti al moltiplicarsi delle crisi e dei conflitti internazionali, ben pochi pensano al dramma dei bambini. (LA NOTIZIA)

Quasi mezzo miliardo di minori in Paesi in guerra Lo rivela l’ultimo rapporto di Save the children “Stop the war on children: pathway to peace” secondo cui 473 milioni di bambini, uno su cinque al mondo, nel 2023 è stato costretto a vivere in una zona di guerra. (la Repubblica)

In media ogni giorno sono stati uccisi o mutilati 31 bambini. I maggiori incrementi si registrano in Sudan e nei Territori Palestinesi Occupati. (PRESSENZA – International News Agency)

Nel 2023 il record di violazioni documentate, 31 mila, soprattutto in Sudan e in Palestina (Avvenire)