Sciopero 4 aprile, studenti e precari in piazza: imbrattati cartonati di Valditara, Bernini e Meloni in varie città
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Oggi, 4 aprile, è stata giornata di scioperi. A scendere in piazza sono stati molti studenti, scolari e universitari, oltre a molti precari. Ecco cosa è successo nelle varie città d’Italia, come riportato da Ansa. “Basta tagli e precarietà. Questa riforma non si fa. Bernini vattene”, questo lo slogan dei gruppi Osa e Cambiare Rotta in concomitanza con lo sciopero nazionale promosso da Usb, che hanno lanciato la manifestazione nazionale “Allarme Rosso contro la Scuola di Valditara e dell’Ue”. (Tecnica della Scuola)
Su altre fonti
Le motivazioni dello sciopero Lo sciopero, promosso a livello nazionale da Usb Scuola, nasce dall’opposizione al rinnovo contrattuale giudicato penalizzante per docenti e personale Ata, alla chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie e ai tagli all’istruzione a favore degli investimenti in armamenti. (Adnkronos)
Oggi alle ore15 conferenza stampa sotto la Prefettura di Bologna. Complici con gli studenti incatenati sotto la Prefettura contro guerra e repressione. Il 6 aprile in piazza contro il riarmo UE. (Contropiano)
Da Roma a Milano, gli studenti, più o meno giovani, hanno organizzato scioperi in piazza per protestare contro "tagli, guerra e riforma Bernini". "Suona un allarme rosso". (il Giornale)
Nel giorno dello sciopero del 4 aprile, bruciata la bandiera dell'Unione Europea davanti al ministero dell'Istruzione A Roma gli studenti hanno bruciato una bandiera dell'Unione Europea davanti al ministero dell'Istruzione. (TGLA7)
La protesta degli studenti, scesi in piazza ieri per uno sciopero nazionale, ha animato la mattinata del centro storico. Le richieste, contenute in un documento che circolava ieri, sono presto dette. (Il Resto del Carlino)
Sono state numerose le azioni “simboliche” che hanno caratterizzato la manifestazione, iniziative che sono state dirette sia contro le proprie “controparti” istituzionali che contro l’attuale esecutivo della UE, i cui maggiori attori, dopo avere distrutto negli anni la scuola e l’università pubblica, stanno procedendo al riarmo e alla militarizzazione della società, tagliando ulteriormente sulla spesa pubblica. (Contropiano)