Lazio-Inter, era rigore ma non in un "calcio ideale". Inzaghi avrebbe dovuto avere più rispetto?

Redazione Calciomercato Era rigore. Lo dice il regolamento. Chiaro. Poi, è normale che - in un “calcio ideale” - non sia il massimo pretendere che un difensore salti con le braccia incollate al corpo come un pinguino. E nemmeno che riesca ad evitare, di schiena, che il braccio venga colpito dal pallone. Del resto, in un “calcio ideale”, anche altre sanzioni (tra tutte il famigerato “step on foot”) sembrano irrisorie rispetto al riferimento che il rigore deve essere, come veniva chiamato una volta: la “massima punizione”. (Calciomercato.com)

Su altre fonti

La squadra con il tricolore sul petto è ancora quella da battere, come nelle previsioni della vigilia. (Corriere della Sera)

Sono contento per il gol, anche l'anno scorso volevo giocare più minuti in campionato, ma l'importante è che tutti siamo contenti. (Fcinternews.it)

Strepitosa prova di forza della squadra di Inzaghi, che stravince 6-0 all'Olimpico e scrive nuovi record. Battuto il primato nerazzurro di reti in trasferta in campionato in un anno solare, ma c'è anche una prima volta assoluta nella storia della Serie A. (Sky Sport)

Zaccagni furioso nel finale di Lazio-Inter, parole di fuoco: Baroni lo mette a posto

Secondo l'editorialista de La Repubblica, questo dipende da una serie di motivi: il lasso di tempo tra una gara e l'altra, la quantità e qualità delle rotazioni dei nerazzurri e il fatto di aver affrontato un'altra squadra che disputa le coppe, come la Lazio. (Fcinternews.it)

Nel suo momento peggiore l’Inter sblocca il risultato con il rigore di Calhanoglu, tornato a segnare dagli 11 metri dopo l’errore dal dischetto (il primo da quando è in Italia) con il Napoli il 10 novembre. (Corriere della Sera)

3 Il nervosismo e la frustrazione per la pesantissima sconfitta casalinga contro l'Inter, hanno giocato un brutto scherzo a Mattia Zaccagni. Il giocatore della Lazio al momento di lasciare il campo nel finale, sostituito da Castrovilli, si è lasciato andare a qualche parola colorita di troppo. (Fanpage.it)