La lettera di Filippo Turetta dalla Germania: «Non sono cattivo, ma non merito perdono. Così ho provato a suicidarmi, ma non ce l'ho fatta»
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Di seguito il testo integrale la lettera che Filippo Turetta ha inviato ai genitori dalla Germania dopo l'arresto per aver ucciso Giulia Cecchettin. «Adesso sono nel carcere di Halle. Mi sono fatto arrestare l'altra sera a lato di un'autostrada in Germania. Non riuscivo più a suicidarmi, e dopo giorni ho deciso di costituirmi. Mi hanno prima portato in una sala interrogatori, mi hanno fatto spogliare e raccolto tutti i miei vestiti dentro appositi sacchetti di plastica. (Corriere della Sera)
Su altre testate
“Legge, studia, prega. Scrive molto”, riporta il Corriere della Sera a proposito del modo in cui il ragazzo si sta preparando ad incontrare i giudici. (L'HuffPost)
“Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. – Trapela il contenuto di una lettera scritta da Filippo Turetta, reo confesso dell’assassino di Giulia Cecchettin, ai genitori. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A riportare le parole di Turetta è il Corriere della Sera, che le ha rese pubbliche in tutta la loro crudezza. Mentre vagava con la sua auto tra Austria e Germania, a distanza di cinque giorni dall'uccisione della ragazza, il giovane ha registrato sul suo telefonino frasi disperate e sconnesse, che adesso sono al vaglio dei giudici. (il Giornale)
"Non sono cattivo. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Adesso sono nel carcere di Halle. La lettera di Filippo Turetta (Il Giornale d'Italia)
Merito l'odio e il carcere a vita per l'omicidio di Giulia". "Non sono cattivo. (TuttOggi)