Addio a Philippe Daverio, lo storico dell'arte morto a 71 anni

Nel 2008 invece aveva menzionato Genova, ripercorrendone la sua storia, come esempio di cambiamento proprio in una intervista rilasciata a Primocanale.

E' morto questa notte all'istituto dei Tumori di Milano lo storico dell'arte Philippe Daverio.

Forte il rapporto anche con l'Università di Genova, tanto che nel 2016 era stato ospite a Palazzo della Borsa per Univercity.

Docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, aveva 71 anni. (Primocanale)

Ne parlano anche altre fonti

Philippe Daverio è morto a 71 anni: la malattia e la causa del decesso. Capace di raccontare l’arte con piglio pop e aulico, Philippe Daverio è morto all’età di 71 anni questa notte all’Istituto dei Tumori di Milano: era malato di tumore da tempo. (Lanostratv)

Docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano , aveva 71 anni. 6 E' morto nella notte a Milano lo storico dell'arte Philippe Daverio . (Calciomercato.com)

In seguito apre la “Philippe Daverio Gallery” a New York e, infine, nel 1989 una seconda galleria nel capoluogo lombardo. La biografia. Philippe Daverio - storico dell'arte, docente, saggista, politico e personaggio televisivo italiano con cittadinanza francese - era nato a Mulhouse il 17 ottobre 1949. (Tiscali.it)

Il suo valido contributo al mondo dell’arte. Daverio ha contribuito con diversi e famosi testi che ha pubblicato nel corso degli anni. Daverio Docente. Daverio è stato docente di storia dell’arte presso la IULM di Milano (MeteoWeek)

Nel 1975 aveva aperto la Galleria Philippe Daverio in via Montenapoleone a Milano, e nel 1986 fu la volta della Philippe Daverio Gallery a New York, con un focus sulle avanguardie e sull’arte del ’900. (Wired.it)

‌‌Il cordoglio di Franceschini «Intellettuale di straordinaria umanità, un capace divulgatore della cultura, uno storico dell’arte sensibile e raffinato. Così il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini nell’apprendere della scomparsa di Philippe Daverio (Gazzetta di Parma)