La crisi dell'auto si allarga a oriente: la Nissan taglia 9000 posti
Non sono solamente i marchi europei a subire le conseguenze dell’attuale crisi dell’industria automobilistica. Infatti anche la Nissan ha annunciato che dovrà tagliare 9.000 posti di lavoro rinunciare al 20% della sua capacità produttiva, nel tentativo di invertire una tendenza che ha portato a una perdita netta nell’ultimo trimestre. Lo ha detto il ceo della casa giapponese Makoto Uchida (nella foto qui sotto), parlando di una “situazione estremamente difficile”, che ha imposto l’abbandono dei punti chiave del piano a medio termine dell’azienda e il passaggio alla “modalità d’emergenza”. (AlVolante)
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La casa automobilistica giapponese Nissan ha annunciato che taglierà 9.000 posti di lavoro a livello mondiale riducendo al contempo le sue capacità di produzione in tutto il mondo del 20%, a fronte di un netto peggioramento delle sue vendite. (Il Sole 24 ORE)
L’azienda giapponese ha intrapreso l’azione a livello mondiale riducendo, inoltre, la propria capacità produttiva del 20% e rispondendo a un netto calo delle vendite che ha costretto il gruppo a rivedere al ribasso le previsioni sui ricavi e sugli utili operativi per l'anno finanziario 2024. (il Giornale)
E in Italia i sindacati metalmeccanici attaccano il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per il taglio dell’80% del fondo automotive, chiedendo un ripristino delle risorse e un incontro a Palazzo Chigi. (la Repubblica)
La crisi dell'automotive, sempre più profonda, non risparmia nessuno. Nissan, il colosso giapponese, accusa il contraccolpo della crisi del settore e annuncia 9.000 licenziamenti a livello mondiale, oltre a una riduzione della capacità produttiva del 20%. (ilmessaggero.it)
Nissan ha infatti annunciato un piano di riorganizzazione che prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro e una riduzione del 20% della capacità produttiva. Una misura drastica, che ha come obiettivo quello di ridurre i costi dopo che la casa giapponese ha dovuto rivedere, al ribasso, le proprie stime di vendite. (La Gazzetta dello Sport)
Dalla Volkswagen alla Ford, non si parla di altro che di tagli e licenziamenti. La crisi dell’auto non risparmia nessuno ad eccezione della Cina. (Nicola Porro)