Piazze a Roma e Milano contro Israele, anche un minuto di silenzio per Nasrallah
A Roma e Milano manifestanti pro-Palestina hanno osservato un minuto di silenzio per Hassan Nasrallah, sventolato bandiere di Hezbollah e intonato cori contro Israele e il governo italiano. "Fermare subito i bombardamenti in Libano" recitava uno striscione srotolato davanti al Pantheon a Roma, in piazza della Rotonda, al sit-in con gli studenti di Cambiare Rotta e Osa, il movimento… (L'HuffPost)
Ne parlano anche altri giornali
"Fermare subito i bombardamenti in Libano". Tra i manifestanti che prendono parola in piazza viene ricordato l'appuntamento del 5 ottobre per il corteo nazionale organizzato a "un anno dal genocidio in Palestina", ma attualmente vietato dalla questura. (Il Messaggero Veneto)
A quasi un anno di distanza dal 7 ottobre 2023, circa in trecento hanno preso parte nel tardo pomeriggio di oggi ad una manifestazione, promossa nel capoluogo partenopeo dal Coordinamento Napoli per la Palestina e dal Centro culturale Handala Ali, a favore del popolo di Gaza e contro i divieti della Questura di Roma che ha momentaneamente interdetto lo svolgimento di due mobilitazioni pro Pal programmate per il prossimo 5 ottobre nella capitale, in concomitanza con l’anniversario dell’attacco di Hamas. (ilmattino.it)
Nella manifestazione pro Palestina organizzata oggi a Milano sono comparsi una serie di cartelli con nomi e cognomi di alcune personalità accusate di essere “agenti sionisti” tra cui la senatrice a vita Liliana Segre e l’ex presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. (Nicola Porro)
– È iniziata con un minuto di silenzio chiesto dagli organizzatori per il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso in Libano, “e tutti i martiri” l'ormai consueta manifestazione milanese pro Palestina che si tiene ogni sabato in un luogo diverso dallo scoppio del conflitto nello scorso ottobre. (IL GIORNO)
Tra i partecipanti anche chef Rubio (IL GIORNO)
È iniziato con un minuto di silenzio per il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso in Libano, il Il copione non cambia, come ogni sabato. (Secolo d'Italia)