Il Milan vince, Cardinale e Ibra mostrano i muscoli: "E non finisce mica qui"
La Supercoppa alzata al cielo a Riad sabato sarà “ospite” a San Siro per Milan-Cagliari. Non aspettatevi però che il Milan sia sazio anche se ha già la certezza di non concludere la stagione a... zero tituli. Il patron Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic hanno chiarito il concetto con le loro parole. E sotto un certo aspetto, adesso per Maignan e compagni viene il difficile perché in questo 2024-25, dopo grandi successi contro l’Inter in campionato e il Real in Champions, il Diavolo ha steccato. (La Gazzetta dello Sport)
La notizia riportata su altri giornali
Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. (Corriere della Sera)
Due anni fa il Milan tornò in Italia sotto un treno, mentre l’Inter, su un volo parallelo, si sentiva padrona dell’Italia. Il derby di Supercoppa era finito 3-0 e si capiva che il Milan aveva maturato un complesso di inferiorità grande così. (La Gazzetta dello Sport)
Cambia il movimento del bacino e la sfacciataggine del sigaro si fa sempre più accentuata, ma la festa di Conceiçao è collaudata da anni ed è anche il modo più semplice e immediato per mettere la sua firma sul Milan (La Stampa)
La Supercoppa vinta dal Milan con due rimonte clamorose visto l’andamento delle partite, contro la Juventus in semifinale e contro l’Inter in finale, è il primo tofeo rossonero dell'era Cardinale e ha fatto partire alla grande anche quella di Sergio Conceiçao che sulla carta sarà breve (di fatto il suo contratto è di sei mesi) ma che potrebbe riservare sorprese. (guerinsportivo.it)
Intervenuto a Cronache di Spogliatoio, Stefano Borghi ha dichiarato: Inter Milan, Stefano Borghi, noto giornalista, ha elogiato Christian Pulisic dopo la vittoria dei rossoneri in Supercoppa Italiana (Milan News 24)
Gli archivi fotografici sono incandescenti di clic en plein air di calciatori (Ibrahimovic, Vidal, Dimarco, Dzeko...) e allenatori (Ancelotti, Guardiola, Lippi) in posa da boss con in bocca il «cubano» simbolo di potere. (il Giornale)