Chi fa davvero il gioco dei No Vax
La deriva No Vax non va sottovalutata ma per contrastarla bisogna comprenderne le ragioni. Pensare che abolire le multe a chi non si è vaccinato in pandemia sia un favore del governo di Giorgia Meloni ai No Vax è fuori luogo. Sanzionarli a tutela della salute pubblica, come multare chi fuma davanti a una donna incinta, è una strada che si è dimostrata impercorribile. Perché non si può imporre - lo dicono le sentenze - e riscuotere 100 euro ne costa di più. (il Giornale)
La notizia riportata su altre testate
"Lo stop delle multe ai no vax? Era una misura che avevamo già annunciato, un impegno mantenuto. Ancora polemiche sull’abrogazione delle multe ai no vax (Quotidiano Sanità)
Loro sono i no vax anticovid, un milione e mezzo in Italia, quasi 40 mila in Emilia-Romagna, che hanno rifiutato di vaccinarsi contro il Covid, hanno fatto ricorso contro l’obbligo e impugnato il pagamento della multa di 100 euro. (il Resto del Carlino)
Le multe ai no vax annullate e i rimborsi per chi avesse già pagato stanno creando qualche malumore nel governo. Forza Italia non apprezza la misura, , anticipata qualche giorno fa da Open, contenuta nel decreto Milleproroghe. (Open)
Anche il sindacato Anief, che aveva sostenuto queste battaglie, annuncia ricorsi per ottenere il rimborso delle somme già versate da chi era stato multato per non aver rispettato l’obbligo vaccinale durante la pandemia di Covid-19. (LA STAMPA Finanza)
Il microbiologo e senatore del Pd Andrea Crisanti si è espresso sul tema delle multe cancellate dal Governo Meloni ai No Vax, definendo la posizione dell’esecutivo sul tema come “antiscientifica”, che ha legittimato un comportamento “socialmente inaccettabile”, visto come un insulto alle persone “diligenti”. (Virgilio Notizie)
Bagarre a L’aria che tira (La7) sulla decisione del governo Meloni di annullare le multe per chi non ha rispettato l’obbligo di vaccinarsi per il Covid. Nel dibattito l’unico a difendere l’esecutivo è il direttore del Tempo, Tommaso Cerno, che ormai ha preso il posto di Vittorio Sgarbi nel ruolo di disturbatore televisivo. (Il Fatto Quotidiano)