Emiliano "Le Regioni oggi parlano con i cittadini"

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Migranti

BARI (ITALPRESS) – “Questo resta un momento di grande emozione per noi tutti, perché le Regioni che erano un po’ un oggetto misterioso fino a qualche anno fa e ora stanno scendendo per strada, stanno parlando con i cittadini, stanno spiegando che quasi tutte le cose più importanti che riguardano la vita dei cittadini vengono fatte nelle regioni: tolto l’esercito, il fisco, la scuola e poche altre cose, di tutto il resto si occupano le Regioni, con un aiuto fondamentale da parte dei Comuni”. (CremonaOggi)

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E a un certo punto del discorso, dopo aver parlato di Regioni, clima e intelligenza artificiale, ecco che Sergio Mattarella pronuncia il suo basta. Troppe risse, troppe «contrapposizioni», dai migranti all'autonomia, fino all'impossibilità, a quanto pare, che dopo diversi flop i partiti si mettano d'accordo sul completamento dei ranghi della Consulta. (il Giornale)

“Siamo qui per riaffermare un ruolo delle Regioni sempre più forte, che possa avere anche nelle leggi di bilancio l’autorevolezza di trasmettere ai cittadini più servizi e più efficienza nel funzionamento della macchina pubblica. (intoscana)

"Tra le istituzioni e all'interno delle istituzioni la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità". (Italia Oggi)

L’appello di Mattarella al dialogo: “Le istituzioni sono di tutti”

Il presidente Maurizio Fugatti ha partecipato questo pomeriggio a Bari all’inaugurazione della terza edizione de “L’Italia delle regioni”, entrato nel vivo con la cerimonia al teatro Piccinni alla quale ha preso parte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. (Ufficio Stampa)

BARI - "Tra le istituzioni e all'interno delle istituzioni la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per... (Virgilio)

Lo spettacolo di due settimane fa a Sergio Mattarella non è piaciuto: un Parlamento incapace di eleggere il giudice costituzionale mancante, la maggioranza che tenta di imporre il consigliere giuridico della premier, le opposizioni che per protesta si rifiutano di presentarsi in aula e il rischio, molto concreto, di un nuovo buco nell’acqua quando le Camere ci riproveranno la prossima volta. (La Stampa)