Palamara, il giudice, il politico. Ecco la rete per pilotare le nomine

Come dimostra proprio il tentativo del duo Ferri-Palamara di scegliere il procuratore di Roma.

Morlini s’è dimesso dal Consiglio lo scorso anno ed è uno degli ex consiglieri finiti sotto indagine disciplinare.

Dunque Ferri porrà la questione prima alla Giunta per le autorizzazioni e poi all’aula di Montecitorio, per bloccare l’utilizzo di quelle intercettazioni nel suo procedimento disciplinare.

Il 17 dicembre è Palamara che chiede a Morlini: «Presidente sezione lavoro Bologna, che dici?». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

È il pericolo che corre oggi la Magistratura, che avendo esagerato nell'uso delle intercettazioni, rischia ora di restarne sommersa. È doloroso, oltre che paradossale, che l'esempio più deteriore della loro violazione provenga proprio da settori deputati a garantirne l'applicazione. (Il Messaggero)

Dalla Procura di Perugia sono giunti “ulteriori atti” dell’inchiesta sul pm romano Luca Palamara, la cui valutazione è “indispensabile ai fini delle considerazioni conclusive sulle azioni disciplinari esercitate e sulle eventuali nuove azioni da assumere”. (Imola Oggi)

“Il 22 aprile 2020 sono pervenuti dalla Procura di Perugia ulteriori atti”, che si stanno valutando anche in vista di “nuove azioni da assumere”, spiega la nota diffusa dal Palazzaccio. Lo scrive la procura generale della Cassazione in una nota che lascia presagire l’arrivo di nuove atti d’incolpazione nei confronti dei magistrati registrati con Palamara. (Il Fatto Quotidiano)

Potranno eventualmente subirle magistrati, non indagati, che si confrontavano con Palamara sulle nomine. La mole di materiale è notevole: decine di migliaia di chat e sms, da vagliare frase per frase. (L'HuffPost)

Non basta la raffica di chat e intercettazioni del magistrato con politici, colleghi, giornalisti e addirittura vip dello spettacolo per mettere in mostra il marcio delle toghe. 26 maggio 2020 a. a. a. (Liberoquotidiano.it)

È quanto fa sapere la procura generale della Suprema Corte che per "il celere esame di questi atti" ha costituito "un apposito gruppo di sostituti procuratori generali". Il materiale processuale sul pm di Roma Luca Palamara, trasmesso dalla procura di Perugia alla procura generale della Corte di Cassazione, "è composto da un notevole numero di atti, tra cui diverse decine di migliaia di sms e chat, in larga parte di contenuto estraneo all'oggetto delle procedure". (AGI - Agenzia Italia)