Emma: «Rinuncio a un figlio finché in Italia la procreazione assistita non sarà accessibile ai single. Il mio è il corpo di una donna che ha combattuto battaglie tremende e che è sopravvissuta»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Questa intervista a Emma è pubblicata sul numero 51 di Vanity Fair, in edicola fino al 17 dicembre 2024. La vita le ha dato tutto o le deve ancora un sogno? «Cominciamo col dire che la vita non mi ha dato un cazzo. Mi sono presa tutto io, un pezzo alla volta». Di Emma conosciamo la scorza ruvida, quella che le fa dire una parolaccia ogni due frasi, che le fa tirare fuori gli artigli contro chi, sui social, si permette di offendere le donne. (Vanity Fair Italia)
Ne parlano anche altri giornali
Emma Marrone non ha mai fatto nascosto il desiderio di maternità. Nonostante la malattia (un tumore alle ovaie con recidive) sogna di poter stringere a sè un bambino. Anche senza un compagno e consapevole dei limiti che ciò comporta. (Io Donna)
In un’intervista con Vanity Fair, Emma Marrone ha affrontato nuovamente la sua esperienza personale con il cancro all’utero, diagnosticato quando aveva solo venti anni. Certo, ci vogliono gli appoggi giusti“. (Trash Italiano)
In un'intervista esclusiva, l'artista salentina si racconta affrntando temi anche molto intimi e dolorosi: dall'amore che non c'è ai figli a cui rinuncia, dal dolore per la perdita del padre al percorso, emotivo e artistico, grazie a cui si è ripresa la scena. (leggo.it)
Emma Marrone è tornata a parlare della malattia che l'ha colpita e che, purtroppo, le ha lasciato problemi che l'accompagneranno ancora a lungo, così tanto che non potrà mai dirsi guarita del tutto da quel cancro che le ha stravolto la vita. (La Gazzetta dello Sport)
«Me lo merito. E forse ci sto anche comoda: in fondo, se proprio volessi qualcuno, credo che lo troverei. (Corriere della Sera)
In un’intervista esclusiva, l’artista salentina si racconta senza filtri: dall’amore che non c'è ai figli a cui rinuncia, dal dolore per la perdita del padre al percorso, emotivo e artistico, grazie a cui si è ripresa la scena. (La Gazzetta del Mezzogiorno)