Europei pessimisti sulle sorti dell'Ucraina, ma «una vittoria russa non è pace»

Mark Leonard, coautore del sondaggio dell’ECFR, citato dal Guardian, ha affermato: «Per sostenere la causa del continuo sostegno europeo all’Ucraina, i leader dell’UE dovranno cambiare il modo in cui parlano della guerra». La maggior parte degli europei «cerca disperatamente di impedire una vittoria russa», ma non crede che Kiev possa vincere militarmente. Dunque, l’argomentazione più efficace per un'opinione pubblica sempre più scettica sarebbe quella di riuscire a far capire che con ulteriori aiuti si potrebbe «arrivare a una pace sostenibile e negoziata che favorisca Kiev, piuttosto che Putin». (Corriere del Ticino)

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Inoltre, gli europei sono in prevalenza preoccupati dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e si interrogano sul concetto di “pace sostenibile”. E le opinioni dei Paesi guidati dai governo sovranisti – in primo luogo l’Ungheria - sono in linea di massima più convinte che a prevalere sarà la Russia di Putin (la Repubblica)

Il terzo anno di guerra in Ucraina nel quale stiamo entrando sarà “di transizione”, bisognerà capire “quale può essere il punto di caduta”, mentre nel frattempo in Occidente si è assistito a “un cambio di paradigma, per cui si è passati dall’’aiutiamoli a vincere all’aiutiamoli a metterli in sicurezza’”. (Adnkronos)

Il Corriere riscrive la storia senza trovare il coraggio di fare autocritica. Repubblica in crisi per la possibile separazione fra Fedez e Ferragni, esempi luminosi di un progressismo in difesa della classe lavoratrice. (ByoBlu)

Solo il dieci per cento degli europei intervistati il mese scorso in 12 Paesi diversi, Italia inclusa, in una ricerca commissionata dall’European Council on Foreign Relations, crede in una vittoria di. (Il Faro online)

C’è un consenso che va dal 74 al 55% sull’invio di aiuti umanitari, economici e sull’accoglienza dei profughi ucraini, ma sul coinvolgimento militare dell’Italia, più della metà dell’opinione pubblica continua ad essere contraria nonostante il martellamento politico e mediatico dei sostenitori dell’opzione militare. (Contropiano)

LEGGI – Ucraina, l’inutile strage “La guerra risolve niente”. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ex ministro, uomo di fede e di azione non si arrende “alla narrativa bellicista”. (Il Fatto Quotidiano)