Operazione Sahel, «Milano è dei cutresi»

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Quotidiano del Sud INTERNO

Minuti per la lettura Arrivavano fino a Milano i tentacoli delle nuove leve delle cosche cutresi sgominate con l’operazione Sahel CUTRO – «Milano è dei cutresi». Una frase intimidatoria che la dice tutta sulla volontà espansionistica delle nuove leve delle cosche di Cutro, in un periodo di fibrillazione che è quello documentato dall’inchiesta che ha portato all’operazione Sahel. I carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Crotone e la Dda di Catanzaro hanno monitorato l’ascesa della famiglia Martino che stava attuando un disegno estorsivo rivolto non solo contro imprenditori di Cutro, Crotone e Catanzaro. (Quotidiano del Sud)

Su altre fonti

Anche l’operazione di ieri Sahel sui nuovi equilibri criminali a Cutro ha confermato il ruolo della criminalità rom nel narcotraffico. Lo stesso procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla durante la conferenza stampa ha voluto sottolineare quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Sette episodi estorsivi, di cui sei messi a segno e uno tentato. È soprattutto con le pretese di denaro che la famiglia Martino aveva ripreso a dettare legge a Cutro all'indomani del declino della cosca Aracri falcidiata da arresti e condanne. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

«Congratulazioni alla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Vincenzo Capomolla, e ai carabinieri del Comando provinciale di Crotone che, con l’operazione Sahel, hanno stroncato il tentativo di un clan emergente di Cutro di affermare la propria egemonia sul territorio. (wesud)

La notizia che il boss della ‘ndrangheta Nicolino Aracri aveva manifestato l’intenzione di collaborare con la giustizia, emersa nell’aprile 2021, sconcertò i suoi storici sodali al punto da "scaricarlo" e riorganizzare la cosca. (il Resto del Carlino)

Tra gli arresti dell’operazione Sahel c’è Veneranda Verni, moglie del boss Vito Martino. Per la Dda di Catanzaro avrebbe avuto un ruolo «autonomo e operativo» nella gestione delle estorsioni, dello spaccio di droga e delle controversie all’interno della nascente nuova costa. (LaC news24)

Un’indagine che ha svelato tra l’altro l’attività estorsiva della consorteria e un traffico di droga sulla direttrice Cutro-Catanzaro-Cosenza, e ha fatto emergere ancora una volta il ruolo criminale delle donne di ‘ndrangheta. (CatanzaroInforma)