Verasani: “Capisco Cognetti, scrivere prosciuga. Io non mi alzavo più dal letto e ho chiesto aiuto”

Considerandosi una depressa cronica Grazia Verasani non si è stupita di quanto ha rivelato di sé il collega Paolo Cognetti. Sono le conseguenze della scrittura. «Se ti aggrappi alle parole le prendi tutte, effetti collaterali compresi» ha scritto in un post su Facebook. Raccontando che quando per la prima volta è finita nello studio del suo psichiatra, fu lui a dirle che, statistiche alla mano, «… (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il premio Strega, intervistato da Giampaolo Visetti su Repubblica, descrive i giorni di ricovero per una forma grave depressiva, alzando quel velo che avvolge una patologia della quale ci si vergogna ancora… Parliamo di depressione, quel ‘buio nella mente’, che torna a far parlare dopo il racconto dello scrittore Paolo Cognetti sulla sua malattia. (la Repubblica)

Il 46enne, autore de “Le otto montagne”, ha voluto confidarsi a Repubblica per “dire pubblicamente che le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere e che la risalita comincia accettando chi realmente si è”. (il Giornale)

Lo ha detto in una intervista, nella quale ha raccontato di aver subito un TSO, un Trattamento Sanitario Obbligatorio, per una «grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali». Il racconto di Paolo Cognetti è toccante e va dritto al punto: «Le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere e la risalita comincia accettando chi realmente si è». (Donna Moderna)

Paolo Cognetti: «Legato a un letto mani e piedi in ospedale. È una cosa che non dimenticherò mai»

Paolo Cognetti: "Dopo i ricoveri, il mio desiderio è la rinascita" (La Stampa)

Dai sentieri e dalle vallate della montagna, alle pareti di una stanza del reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. È cambiata drasticamente nell’ultimo periodo la vita dello scrittore e regista, vincitore del Premio Strega, Paolo Cognetti (Il T Quotidiano)

Un'esperienza che il 46enne scrittore milanese, vincitore del Premio Strega nel 2017 con `Le otto montagne´, ha confessato alle telecamere della Rai, quest'anno è accaduta due volte, prima a gennaio e poi ora. (Corriere TV)