Velasco rinnova con la Federvolley: «Ho ancora fame, arriverò a Los Angeles 2028»
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Parigi non potrà mai essere dimenticata. Al massimo rimpianta, o rievocata. Imitata, quello no, sarebbe impossibile. Ma nel tentativo, o col sogno, di ripetere quelle emozioni già inafferrabili, la Federvolley ha prolungato l'accordo con Julio Velasco fino al 2028. Destinazione, le Olimpiadi di Los Angeles. Era il minimo, in fondo. C'era da superare qualche legittima perplessità del Divo Julio, che a 72 anni (ma non li dimostra affatto) e dopo l'oro olimpico con la nazionale femminile ha accarezzato l'idea di piantarla qui, e di godersi una pensione piena di nipoti, di affetti, di libri, di partite (degli altri) e di riposo. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Da tempo ho fatto pace con la finale persa nel '96. Dopo le Olimpiadi ho riflettuto, sento di avere la fame necessaria per guidare la nazionale. (latinaoggi.eu)
Ius Scholae, Velasco: “Dovrebbe esistere uno ‘ius tutto’, ius soli, ius scholae, ius sport. Nel mondo di oggi un ragazzo che nasce, studia, lavora in Italia deve diventare italiano” Di (Orizzonte Scuola)
Julio Velasco, ct della nazionale azzurra di pallavolo femminile che ha vinto l'oro a Parigi, ha ricevuto il "Premio Mecenate dello Sport - Varaldo Di Pietro". (Sport Mediaset)
«Sento ancora gli occhi di tigre, arriverò a Los Angeles 2028. Julio Velasco non lascia, anzi rilancia: sarà il commissario tecnico della Nazionale femminile di pallavolo fino ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. (RaiNews)
“C’è chi può prendere la cittadinanza italiana senza aver mai parlato italiano” “Mi sembra assurdo che c’è chi può prendere la cittadinanza italiana senza aver mai parlato italiano mentre chi studia qui no. (Tecnica della Scuola)
«Sento ancora gli occhi di tigre, arriverò a Los Angeles 2028. Il tecnico che ha conquistato il primo oro a cinque cerchi del volley azzurro l’ha annunciato a margine della cerimonia di consegna del Premio Mecenate dello Sport intitolato a Varaldo Di Pietro, ricevuto questa mattina nel salone d’onore del Coni. (Corriere della Sera)