Il video dell’omicidio di Bellocco: l’arrivo di Beretta, lo scontro nella Smart e il secondo raid col coltello

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IL GIORNO INTERNO

Ore 10.35 del 4 settembre, siamo in via Besozzi a Cernusco sul Naviglio. Nel parcheggio interno della scuola di pugilato Testudo, frequentata quasi esclusivamente da ultrà della Curva Nord nerazzurra, c'è una Smart bianca con targa svizzera: è la macchina di Antonio Bellocco, 36 anni, rampollo di una delle famiglie di 'ndrangheta più potenti della Piana di Gioia Tauro che da circa un anno ha messo piede al secondo anello verde conquistando sempre più potere. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altre testate

Più che i colori delle maglie contano gli anni di carcere e le amicizie. Quel che «ribolle» sugli spalti del Meazza è molto di più di ciò che finora è stato detto e scritto sui gruppi ultrà di Inter e Milan. (Corriere Milano)

C’era una volta la mafia, quella della profezia di Sciascia che come “la linea della Palma” ne Il giorno della Civetta da Sud risaliva verso il Nord, adattandosi grazie ai cambiamenti climatici, ai contesti favorevoli. (Il Fatto Quotidiano)

Non è così, è una falsa democrazia. Noi comandiamo e decidiamo noi...». (Corriere Milano)

Lo sparo e i depistaggi. I dubbi degli investigatori sulla faida degli ultrà interisti

Sì, perché l’uccisione del rampollo della ’ndrangheta che stava pian piano scalando il secondo anello verde e il contemporaneo arresto per omicidio e detenzione illegale di arma di uno dei personaggi più influenti della storia recente del tifo organizzato interista ha creato in un colpo solo un gigantesco vuoto di potere sugli spalti che settimanalmente ospitano la parte più calda dei supporter della Beneamata. (IL GIORNO)

L’omicidio di Antonio Bellocco, esponente di vertice del mondo degli ultras dell’Inter, deve essere ancora approfondito dagli inquirenti per accertare il grado di responsabilità di uno dei capi di quella realtà, Andrea Beretta. (Inter-News)

Quella che potrebbe innescarsi dopo l’uccisione di Antonio Bellocco, tra i capi ultrà dell’Inter ed erede di una delle famiglie più potenti della 'ndrangheta, è una guerra intestina nella tifoseria nerazzurra. (ilmattino.it)