Berco, fumata bianca. Ritirati i 480 licenziamenti: "Si apre una nuova fase"

Si apre una nuova fase di confronto tra azienda e organizzazioni sindacali, dopo il tavolo che si è tenuto ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che si è concluso con importanti impegni. Le parti, accogliendo la richiesta avanzata dal ministro Adolfo Urso, hanno deciso di ritirare gli atti avanzati nei giorni scorsi. L’azienda ha ritirato la procedura di licenziamento collettivo che coinvolgeva 480 lavoratori, nonché la disdetta degli accordi integrativi aziendali. (il Resto del Carlino)

Su altre fonti

“Ritengo l’approvazione all’unanimità della risoluzione un segnale molto importante, di vicinanza del mondo politico, nella sua unitarietà, al lavoro che i sindacati stanno svolgendo in queste settimane. (Estense.com)

«Il risultato dell'incontro di oggi tenuto a Roma - puntualizza in una nota - deve rappresentare l'inizio di un confronto tra le parti volto a individuare le soluzioni industriali e occupazionali necessarie per superare la crisi in atto. (ilgazzettino.it)

CASTELFRANCO VENETO – Nuovo incontro del tavolo sulla vertenza Berco al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, questa mattina, al quale ha preso parte in video conferenza anche il sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon. (Oggi Treviso)

La Berco ritira la procedura di licenziamento per 480 persone

È quanto si apprende da fonti sindacali dopo il tavolo al Mimit. Rimossa anche la disdetta degli accordi integrativi aziendali. (Tuttosport)

Lo annunciano Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil riguardo al destino dell’impresa specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro di macchine movimento terra cingolate. "Grazie alla lotta dei lavoratori", Berco "ha ritirato i licenziamenti e la disdetta dell'integrativo". (La Repubblica)

Il ritiro della procedura di licenziamento per 480 persone e della disdetta del contratto integrativo è senza dubbio una vittoria dei sindacati, dei lavoratori, del territorio e di tutte le istituzioni che si sono immediatamente mobilitate per scongiurare una conclusione che sarebbe stata insostenibile economicamente e socialmente”. (Rovigo.News)