Confalonieri "Due stadi a Milano? Ristrutturerei San Siro"

MILANO (ITALPRESS) – Il futuro dello stadio di San Siro, “non mi interessa. Mi interessano quelli che ci giocano. Il Milan sta andando così così, però abbiamo vinto il derby e questo ci tira un po’ su il morale”. Lo ha detto il presidente di Mediaset e della Veneranda Fabbrica del Duomo Fedele Confalonieri a margine della presentazione dell’iniziativa “D’om de Milan”. Sull’ipotesi di realizzare due stadi, Confalonieri ha detto che “non sono convinto. (OglioPoNews)

La notizia riportata su altri giornali

MILANO (ITALPRESS) - Il futuro dello stadio di San Siro, “non mi interessa. Mi interessano quelli che ci giocano. Il Milan sta andando così così, però abbiamo vinto il derby e questo ci tira un po’ su il morale”. (Milan News)

"Io sono vecchio, ho visto San Siro quando c'era un solo anello. Avevo visto un Inter-Torino prima dell'incidente di Superga. Il Torino nel '49 e poi ho visto il secondo anello. (Fcinternews.it)

Fedele Confalonieri, Presidente della Mediaset e della Veneranda del Duomo di Milano si è espresso così in merito agli ultimi risultati ottenuti dal Milan di Fonseca. Una battuta anche sulla tanto famigerata questione nuovo stadio: "Abbiamo vinto il derby, alzerà il morale futuro dei ragazzi": Confalonieri commenta il Milan (Milan News)

L’annuncio del Presidente: “Accordo tra Inter e Milan”

La Figc deve consegnare entro novembre 2026 il dossier, con i progetti e la copertura finanziaria dei lavori. "Al danno d’immagine per Milano e per l’Italia si aggiungono i timori per l’Europeo 2032, da organizzare con la Turchia, che è assai più avanti con i suoi 13 stadi moderni (ne servono 5). (fcinter1908)

Fedele Confalonieri, Presidente della Mediaset e della Veneranda del Duomo di Milano, ha parlato così riguardo il presente che si vive in casa Milan: dal derby vinto alle problematiche relative allo stadio San Siro (Milan News 24)

Finora tutto sembra essere andato storto. E all’orizzonte non sembrano profilarsi avvisaglie di segnali incoraggianti. A pagarne il prezzo più caro, per ora, è stata la città di Milano. La metropoli che si è sempre voluta presentare in Italia e in Europa come luogo di efficienza, spirito di iniziativa e capacità di adattamento alle sfide della contemporaneità, oggi sembra più impaludata che mai in questioni irrisolte di natura burocratica e politica, scontri di potere e immobilismo. (InterLive.it)