Mercoledì è sciopero della Sanità, ecco i servizi garantiti e quelli a rischio
Centinaia di prestazioni non urgenti potrebbero saltare anche a Torino, domani, mercoledì 20 novembre, a causa dello sciopero nazionale della Sanità. L’agitazione, che prevede la cancellazione di numerosi servizi, dura 24 ore e coinvolge medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie. Urgenze garantite Domani non sono garantite visite mediche specialistiche (comprese quelle programmate), esami di laboratorio e radiologici, interventi chirurgici. (La Stampa)
La notizia riportata su altri media
“Lo sciopero proclamato da Anaao Assomed, Cimo Fesdmed e Nursing Up – dichiara l’Asl – interessa l’intera giornata del 20 novembre e riguarda la dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa e delle professioni sanitarie del Ssn, dipendenti delle Aziende ed Enti del Ssn, compresi Irccs ed Arpa, infermieri e tutto il personale sanitario non medico”. (IlGiunco.net)
Una situazione critica e che urge un inversione di tendenza. La sanità nel nostro Paese vive un periodo di difficoltà e per questo motivo Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up hanno indetto e proclamato lo sciopero dell’intero comparto sanitario. (TV2000)
“A rischio tutti i servizi di assistenza - dicono le sigle sindacali -: 50mila esami radiografici, 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche. Un milione e duecentomila prestazioni sanitarie rischiano di saltare, compresi gli interventi chirurgici non urgenti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 15 mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (10… (L'HuffPost)
Secondo i sindacati saranno fino a 1,2 milioni le prestazioni sanitarie a rischio, con l'eccezione di quelle di emergenza. (Fanpage.it)
L’iniziativa, indetta dalle principali sigle sindacali del settore – Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up – rappresenta un grido di allarme nei confronti di un sistema sanitario considerato al limite del collasso. (ilmessaggero.it)