Strage a Milano, famiglia uccisa a coltellate in casa: si salva solo un 17enne
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Un ragazzo di 17 anni - a lanciare la segnalazione ai carabinieri A Paderno Dugnano, in provincia di Milano, tre persone sono state trovate morte in un’abitazione. Secondo le prime ricostruzioni, si tratta di padre, madre e figlio e i tre sarebbero stati uccisi a coltellate. A segnalare la vicenda ai soccorsi l’unico sopravvissuto alla strage, l’altro figlio della coppia di 17 anni. Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA Triplice omicidio vicino Milano: al via le indagini Sopravvissuto, è stato l’altro figlio della coppia – un ragazzo di 17 anni – a lanciare la segnalazione ai carabinieri. (Quotidiano di Sicilia)
La notizia riportata su altri media
In mattinata arriva la chiamata al 112 ma ai carabinieri il ragazzo fornisce una prima versione che però mostra, sin da subito, imprecisioni e contraddizioni. Introduzione (Sky Tg24 )
Oppresso. Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio". (Fanpage.it)
La strage familiare di Paderno Dugnano, dove un 17enne ha ucciso la madre, il padre e il fratellino, ha sconvolto il Paese. Al di là della dinamica dei fatti, ancora in fase di ricostruzione, l’evento impone una riflessione profonda sul disagio giovanile e sulla difficoltà di cogliere i segnali di malessere prima che si trasformino in tragedia. (Orizzonte Scuola)
Ma sono bastate poche ore di interrogatorio al 17enne per crollare e raccontare la verità, quella che gli investigatori sospettavano fin dall'inizio. Riccardo Chiaroni ha ucciso il padre Fabio, il fratellino Lorenzo e la madre Daniela Albano dopo aver festeggiato i 51 anni del papà poche ore prima insieme a tutti i parenti e gli amici di famiglia. (il Giornale)
Lo riportano, stamani, alcuni quotidiani. Il giovane, arrestato ieri dopo aver ammesso le sue responsabilità sul triplice omicidio del fratellino Lorenzo, di 12 anni, della madre Daniela, di 48, e del padre Fabio, di 51, uccisi in casa a coltellate, non ha saputo spiegare meglio quello che è scattato nella sua mente, apparendo pentito in più circostanze e inframezzando il suo racconto con scoppi di pianto. (Il Piccolo)
La strage e la confessione: «Ero un corpo estraneo nella mia famiglia». «Ho preso un coltello da carne, ho colpito mio fratello ma senza una ragione precisa». «Non avevo un dialogo con nessuno. Era come se nessuno mi comprendesse» (Open)