Addio Cavina, commissario Sarti in tv e “feticcio” di Avati

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Pupi Avati lo conosceva bene, benissimo: l’attore feticcio di diciassette (17!)

Addio a Gianni Cavina.

La prima volta sul set fu condivisa, Balsamus, l’uomo di Satana nel 1968, e per l’ottantunenne […]

film, il padrino di battesimo – ricambiato – del figlio, l’amico “di mille cene vissute insieme: Gianni ne era il centro, e lo gratificava”.

(Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

"Immaginavo di trovare non dico le fanfare, le bande, non dico il sindaco, il presidente della Regione, il cardinale, ma Gianni meritava la presenza della città", ha detto ancor Avati. Amarezza che si aggiunge al dolore per la scomparsa dell'attore Gianni Cavina, morto a Bologna il 26 marzo. (BolognaToday)

Spiccava l'assenza dei rappresentanti delle istituzioni cittadine, anche se Cavina era stato ricordato in consiglio comunale, secondo un altro articolo, dal consigliere comunale del PD Maurizio Gaigher. (ComingSoon.it)

Nel riserbo di una chiesa del Sacro Cuore stretta tra il dolore degli affetti più intimi, è stato salutato ieri pomeriggio Gianni Cavina, morto sabato a 81 anni dopo una lunga malattia. Le autorità, le istituzioni avrebbero dovuto tenerne conto, coglierne l’importanza e quindi esserci. (il Resto del Carlino)

Peccato per chi non sa sentire il silenzio, per chi non c’era Quello che Gianni ha fatto per Bologna, ha aggiunto, è evidente che non è stato capito. (Invece Concita)

"Gianni Cavina, che ci ha appena lasciato, aveva Bologna nel cuore – ricordava Gaigher in consiglio comunale –. Cavina, commenta ancora Avati, "meritava ben altra attenzione, per quello che ha fatto sempre pensando alla nostra città (il Resto del Carlino)

Sono seguite le parole di Pupi e Antonio Avati, suoi grandi amici da sempre e compagni di cinematografiche avventure: il vero, affettuoso e sentito ultimo ciak. Il regista Pupi Avati davanti al feretro. (Corriere)