Tutte le assurdità della questione Tony Effe
Tutte le assurdità della questione Tony Effe Il sindaco Gualtieri e Tony Effe Come tutti sapete, il concerto del trapper Tony Effe, previsto per il Capodanno romano, è stato annullato. La decisione del sindaco è giunta in seguito alle proteste di alcune consigliere comunali (indovinate di quale partito), che hanno fatto notare la natura sessista e misogina dei testi. Entriamo quindi subito nel vivo con la prima assurdità: un pugno di persone protesta, il concerto viene annullato. (Today.it)
La notizia riportata su altri giornali
Il rapper che maltratta le donne in musica è da considerarsi solo un musicista che dispone di tutte le libertà perché artista o sarebbe da criticare ed evitare di invitare in una manifestazione pubblica ? Difficile la risposta, tanto è vero che molti musicisti sono intervenuti, nel caso di Tony Effe prima invitato e poi escluso dal concertone di Capodanno al Circo Massimo di Roma, anche donne impegnate, per difendere la libertà assoluta di opinione purché venga da un artista. (Corriere della Sera)
– Federcontribuenti esprime profonda indignazione per la vicenda legata al trapper Tony Effe, una questione che “solleva gravi interrogativi sull’uso dei fondi pubblici e sulle scelte delle istituzioni. (Il Faro online)
Tony Effe, Gualtieri Non mi pento di averlo escluso da concerto Capodanno 22 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
La polemica è stata scatenata dall’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno, motivata dai testi delle sue canzoni che propongono un’immagine della donna come oggetto sessuale e subordinata al potere maschile. (Orizzonte Scuola)
«Non ci fermiamo un istante. Il live di cui parlano non è quello del 30 dicembre al Parco della Musica per la tappa romana del nuovo tour Pfm canta De Andrè Anniversary, ma quello che il 31 dicembre vedrà lo storico gruppo rock di Impressioni di settembre suonare al concerto di Capodanno di Roma. (ilmessaggero.it)
Quella nei confronti del rapper non è stata un’operazione di censura, ma certamente è stata un’operazione maldestra: il tema del sessismo nelle canzoni merita un’attenzione diversa: la polemica mediatica è andata oltre (Corriere della Sera)