Mamma denuncia il figlio per aver violentato una ragazza, la scoperta grazie a delle macchie antiaggressione sui vestiti

Mamma denuncia il figlio per aver violentato una ragazza, la scoperta grazie a delle macchie antiaggressione sui vestiti
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leggo.it INTERNO

Il giovane di 29 anni accusato di aver violentato una ragazza di 18 anni tra l'8 e il 9 giugno scorsi a Pordenone, è stato arrestato grazie a una prova fondamentale fornita ai Carabinieri da sua madre. Come riporta il Gazzettino, il giovane è tornato nella notte a casa, si è spogliato e ha messo gli abiti a lavare. Cosa è successo La donna poi ha notato ampie macchie di colore fucsia sui vestiti che non riusciva a pulire. (leggo.it)

Su altri giornali

Così la madre del 29enne colombiano arrestato con l’accusa di aver pedinato, rapinato e violentato una ragazza di 18 anni tra l’8 e il 9 giugno scorsi a Pordenone, ha aiutato i carabinieri fornendo una prova fondamentale. (Il Fatto Quotidiano)

È stata la donna a notare che quegli indumenti avevano delle macchie sospette. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il ragazzo dopo la violenza è tornato a casa e ha cercato di nascondere gli abiti che indossava. (Open)

PORDENONE – Il giovane di 29 anni accusato di aver violentato una ragazza di 18 anni tra l’8 e il 9 giugno scorsi a Pordenone, è stato arrestato grazie a una prova fondamentale fornita ai Carabinieri da sua madre. (la Repubblica)

Truffano e rapinano un’anziana fingendosi un carabiniere e un avvocato: arrestati

È disperata, ma molto determinata la donna sudamericana che lunedì mattina si presenta spontaneamente nella caserma dei carabinieri di via Planton. «Sono una donna, una mamma e sono preoccupata. (ilmessaggero.it)

In aula, supportato da un interprete, lo aspettavano il gip Rodoldo Piccin e il sostituto procuratore Federica Urban, il magistrato che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Norm di Pordenone e ha emesso il fermo quale indiziato di delitto, nello specifico violenza sessuale, lesioni e rapina aggravate. (ilgazzettino.it)

Prima una telefonata di un finto Carabiniere per avvertire un’anziana che suo figlio aveva avuto un incidente, poi un falso avvocato che, insieme al complice, si presenta davanti casa della vittima per riscuotere gli oggetti di valore pattuiti per risolvere la controversia, facendo credere alla malcapitata donna che il suo congiunto fosse trattenuto in caserma, in stato di fermo, per aver procurato un’incidente stradale. (Normanno.com)