Cecilia Sala è in carcere ma per qualcuno il problema sono le femministe

Penso che ci sia una ristrettezza di vedute nella strumentalizzazione dell’arresto di Cecilia Sala per fare polemiche contro il movimento femminista. “Dove sono le femministe?” ora se lo chiede anche Davide Varì, direttore de Il Dubbio in un articolo e anche in un intervista su Radio Radicale: come mai “le femministe che avevano incendiato l’agorà virtuale con i loro hashtag sul Me Too” tacciono sul sequestro di Cecilia Sala? Scrive Vari: “Dove sono le voci indignate? Quelle che gridano, spesso giustamente, per ogni ombra di maschilismo occidentale ma che si inceppano davanti a un regime che chiama ‘polizia morale’ i suoi aguzzini? Dov’erano quando Mahsa Amini è stata uccisa perché la sua hijab non era abbastanza ‘ordinato’? Forse il loro vocabolario non prevede voci per l’Iran per la violenza patriarcale che si nasconde dietro le barbe degli ayatollah”. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Secondariamente mi auguro che la nostra diplomazia riporti a casa la nostra concittadina, ogni nostro concittadino ha sempre la tutela, qualsiasi cosa abbia fatto", invece "sono un po' rammaricato delle parole che Cecilia Sala diceva nei confronti dei nostri marò, quando si trovavano nella sua stessa condizione e lei auspicava che rimanessero in India e fossero giudicati dagli indiani". (La Repubblica Firenze.it)

“Nel settore 209 le condizioni non sono tra le migliori, non ci sono letti né il bagno in cella. È il racconto fatto a La7 da Alessia Piperno, la travel blogger che, come Cecilia Sala, è stata detenuta nel carcere di Evin, in Iran, nel 2022. (Il Fatto Quotidiano)

Cecilia Sala, le strade per la liberazione. Intelligence al lavoro per accelerare i tempi

La famiglia di Cecilia Sala, la giornalista arrestata in Iran il 19 dicembre e portata nel carcere di Evin, ha chiesto il silenzio stampa. (Sky Tg24 )

– Ancora nessuna schiarita. Né sulla posizione del 38enne ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato dall’Italia su richiesta del Dipartimento di giustizia americano per presunte complicità terroristiche come super esperto di droni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)