Romania, il patto dei partiti filo-Ue, «Insieme contro le destre estreme»

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ESTERI

In Romania, un vero e proprio "cordone sanitario" si sta concretizzando con l'obiettivo di isolare le destre estreme e stabilizzare il Paese. Questo avviene in uno dei momenti più difficili e delicati della recente storia democratica della nazione, anche in vista della ripetizione delle elezioni presidenziali. La Commissione europea e la Corte costituzionale romena hanno dichiarato che le elezioni presidenziali sono state falsate dalla disinformazione filorussa, sollevando dubbi sulla natura di questa disinformazione e se essa non sia, in realtà, propaganda ora censurata dall'Europa e dai giudici.

La questione della disinformazione è diventata centrale nel dibattito politico romeno, con accuse di manipolazione delle elezioni attraverso campagne sui social media a basso costo. Si parla di una spesa di soli 270 mila euro per influenzare l'esito elettorale, una cifra che solleva interrogativi sulla vulnerabilità del sistema democratico romeno. In questo contesto, la democrazia appare come un concetto fragile e facilmente manipolabile, con il rischio di essere strumentalizzata da forze esterne.

Paolo Mieli, noto giornalista, ha espresso il suo sconvolgimento per la situazione, auspicando che la Romania possa respingere lo spauracchio russo con una grande coalizione filo-europea. Tuttavia, ha anche sottolineato la gravità di quanto accaduto, con elezioni che sono state annullate e un clima di incertezza che pervade il Paese. La speranza è che, nonostante le difficoltà, la Romania possa trovare una via per stabilizzare la propria democrazia e garantire un futuro più sicuro e prospero per i suoi cittadini.