Tutti insieme contro i filo-russi. Un campo larghissimo in Romania contro l'estrema destra di Georgescu (di N. Boffa)
La vittoria dell’estrema destra nazionalista e filo-russa al primo turno delle presidenziali rumene fa correre i partiti pro-Ue ai ripari. Le formazioni che guardano più a Bruxelles che a Mosca vogliono sfruttare l’annullamento del voto per le presidenziali da parte della Corte Costituzionale a causa di “ingerenze russe” per formare uno scudo contro l… (L'HuffPost)
Su altri media
La Russia in Romania fa propaganda? Questo è palese, ma nella storia delle democrazie le potenze straniere in chiaro o in scuro hanno sempre cercato di influenzare la visione, spesso la realtà, degli elettori. (il Giornale)
Hanno così raggiunto un accordo per formare una maggioranza di governo che escluda la destra e potenzialmente sostenga un unico candidato. Così, sfruttando l’annullamento del voto per “ingerenze russe” deciso dalla Corte Costituzionale di Bucarest, le formazioni che guardano più a Bruxelles che a Mosca hanno deciso di ripresentarsi alle urne unite per evitare una nuova dispersione dei voti. (Il Fatto Quotidiano)
Alle ingerenze che truccano il gioco democratico, come sarebbe avvenuto in Romania, si possono contrapporre gli strumenti di sempre. – Se Putin attacca l’Europa con le armi subdole di una guerra non dichiarata, l’Europa può e deve difendersi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Paolo Mieli, la Romania vuole respingere lo spauracchio russo con una grande coalizione filo europea. È felice? Sono sconvolto. (Il Fatto Quotidiano)
Il criterio dell’«influenza esterna» è troppo vago e si presta a usi politici impropri.La Costituzione della Repubblica di Romania del 1991, revisionata nel 2003, attribuisce alla Corte costituzionale, composta da nove giudici con mandato individuale non rinnovabile di nove anni, il compito di garan... (La Verità)
In un contesto di crescente polarizzazione, il candidato indipendente Călin Georgescu, figura centrale di questa competizione, è diventato bersaglio di campagne diffamatorie e misure intimidatorie che mettono in discussione la trasparenza e la democraticità del processo elettorale. (Farodiroma)