Trasporti, venerdì nero. Lo sciopero città per città. Landini: più del 90% di adesioni

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Si preannuncia un venerdì nero per chi utilizza bus, tram e metro per muoversi a causa dello sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna "per il rinnovo del contratto nazionale (scaduto il 31 dicembre del 2023), per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro". (Italia Oggi)

La notizia riportata su altri giornali

I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal, che chiedono il rinnovo del contratto nazionale scaduto l'anno scorso, in una conferenza si sono difesi affermando che la modalità della protesta, senza garanzie, è prevista dalla legge 146 del 1990 (la legge che regolamenta il diritto di sciopero), che consente una volta sola nell’ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale di scioperare senza prevedere la garanzia del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori. (Corriere Roma)

A proclamare la protesta sono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna «per il rinnovo del contratto nazionale - scaduto il 31 dicembre del 2023 -, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro». (La Stampa)

Ridotto anche passaggio dei mezzi di superficie con attese più lunghe. La seconda fascia di garanzia è assicurata dalle 15 alle 18. (TGR Lombardia)

Tpl, fonti Mit: “Cgil sconcertante, no a mobilitazione selvaggia”

La protesta è stata proclamata unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna "per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro". (Adnkronos)

È annunciata per oggi una paralisi quasi totale del trasporto pubblico locale per lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati. Inevitabili le conseguenze sulla viabilità. (La Repubblica)

Troppi italiani, oggi, sono in difficoltà perché la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guardacaso di venerdì”. – “Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è inaccettabile proclamare una mobilitazione selvaggia e senza tutele per chi ha bisogno di muoversi, di curarsi, studiare o lavorare. (Agenzia askanews)