Pogacar e il gusto dell'impresa: da Adorni a Remco e Van der Poel, quando il Mondiale arriva in fuga

Negli ultimi anni il Mondiale si vince così: in solitaria. È una modalità che sta prendendo sempre più piede, come vedremo in questa carrellata. Che però comincia con una fuga per la vittoria lunghissima e indimenticabile. Di un azzurro. Il tema della vigilia è Merckx contro Gimondi. Invece l’impresa straordinaria la fa il "vecchio" Vittorio Adorni, a 30 anni: una fuga di 200 chilometri, di cui 80 in perfetta solitudine. (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre testate

Con un volo lungo 100 chilometri Tadej Pogacar è salito sul tetto del mondo e per un anno sarà lui ad indossare la maglia bianca con l’arcobaleno sul petto. I suoi avversari lo hanno preso per un attacco suicida, come quello di un kamikaze, mentre lui pensava di aver fatto solo... (TUTTOBICIWEB.it)

Anche perché la maglia arcobaleno è la più bella del mondo, ma se a incoronarti sono le parole della leggenda del tuo sport, allora l’impresa diventa ancora più grande. Il grande campione fiammingo sa perché lo stiamo cercando, e non vuole rinunciare a dare a Pogacar quello che è di Pogacar. (La Gazzetta dello Sport)

Va all’attacco a cento chilometri dalla fine, resta da solo negli ultimi cinquanta, dopo aver sbriciolato tutti: di fenomeni come lui che dalla cronaca si consegnano direttamente alla leggenda se ne sono visti pochi. (Quotidiano Sportivo)

"Ciò che ha realizzato è inimmaginabile. Con questo successo eguaglia l'impresa del 'Cannibale' Eddy Merckx (1974) e dell'irlandese Stephen Roche (1987), capaci di vincere nello stesso anno Giro d'Italia, Tour de France e, appunto, il Mondiale. (Il Mattino di Padova)

Van der Poel: “Difficile descrivere quanto sia forte” "È difficile descrivere quanto sia forte". Un in… (la Repubblica)

Un 29 settembre che rimarrà nella storia del ciclismo. Rientrando in un novero strettissimo di persone che sono riusciti a vincere queste tre corse nella stessa annata. (InBici)