Elezione di Trump, il riminese Focchi (re degli infissi): «Preoccupati per i dazi sull'alluminio che noi usiamo in dosi massicce»

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«Impossibile non essere preoccupati dopo l’elezione di Donald Trump, soprattutto per quel che riguarda i dazi. Con la premessa che gli Usa avevano già intrapreso una direzione non proprio favorevole». A parlare è Maurizio Focchi, presidente del Gruppo Focchi, azienda italiana produttrice di infissi fondata nel 1914 nel piccolo borgo di Poggio Torriana nel Riminese. Focchi è presente negli States con un ufficio a New York e uno stabilimento nel Connecticut: di recente ha rivestito di vetri la torre della Columbia University già progettata da Renzo Piano e negli ultimi anni ha completato altri interventi, come la realizzazione delle facciate del Dollar Bay di Londra e i rivestimenti delle Owen Street Towers di Manchester (Corriere della Sera)

Su altri giornali

«Più tariffe e quindi più guerre commerciali, con implicazioni sull’ordine globale ma anche e soprattutto sulla tenuta della costruzione europea». Il ribaltone nella politica Usa – avverte Lucrezia Reichlin, economista che insegna alla London Business School – avrà effetti immediati e dirompenti anche da noi. (la Repubblica)

Nicolò Bertola, centrale dello Spezia Calcio e della Nazionale Under21, è intervenuto in merito al proprio futuro in A: le parole (Europa Calcio)

Ora che i conti sono stati fatti e anche gli ultimi voti sono stati attribuiti, inizia ufficialmente l'era Trump-bis alla guida degli Stati Uniti d'America. Ma cosa cambia per il Piemonte e per Torino in particolare? (TorinOggi.it)

Elezioni Usa, gli industriali veneti e il rebus Trump: paura dei dazi e speranze sulla Russia

Come intende procedere? Semplice: attraverso l’imposizione di tariffe. «Tariffa» ha spiegato il neopresidente in campagna elettorale, «è la parola più bella del dizionario». (La Stampa)

Non è ancora entrato (meglio, tornato) alla Casa Bianca che già l’Europa teme l’effetto Trump sull’economia e in particolare sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. La ricetta del 47esimo presidente USA dovrebbe essere all’insegna dei dazi sia verso la Cina sia verso l’Europa. (StartupItalia)

Enrico Carraro, presidente di Confindustria, auspica che «lo choc della vittoria di Trump spinga l’Europa a compattarsi su una politica economica forte e unitaria per scongiurare il rischio di essere ininfluente schiacciata com’è fra due blocchi: Cina-India e Stati Uniti». (Corriere della Sera)